Esteri

Default del debito Usa: Biden e i repubblicani si accordano per alzare il tetto

di Martina Melli -


Il Presidente democratico, Joe Biden, e lo speaker repubblicano del Congresso, Kevin McCarthy, alle prese con l’incombente default del debito e le gravi problematiche legate al bilancio del Paese. Da giovedì, la Casa Bianca e i repubblicani stanno lavorando a un accordo che aumenti il tetto del debito del governo Usa di 31,4 trilioni di dollari per due anni, limitando la spesa per tutto tranne che per militari e veterani. Una proroga di due anni garantirebbe al Congresso di non dover affrontare nuovamente il limite fino a dopo le elezioni presidenziali del 2024. “Abbiamo concordato che non ci sarà il default degli Stati Uniti” ha rassicurato Biden. “L’unico modo per andare avanti è un accordo bipartisan. Sono convinto che arriveremo ad un’intesa che protegga i lavoratori americani”. I due team sono riusciti a raggiungere un accordo su questioni chiave, come limiti di spesa, finanziamenti per l’agenzia delle entrate (IRS) ed esercito, continuando tuttavia a scontrarsi su questioni come i requisiti di lavoro per i destinatari degli aiuti federali. Il finanziamento della difesa e dei veterani corrisponde al budget di Biden rilasciato all’inizio di quest’anno. In qualsiasi caso, l’accordo lascerà molti dettagli da chiarire nelle prossime settimane e mesi. Adesso però ciascuno dovrà convincere un numero sufficiente di membri del proprio partito nel Congresso (fortemente diviso) a votare per qualsiasi eventuale accordo. Impresa non da poco con i repubblicani di estrema destra che non intendono sostenere alcuna azione senza tagli radicali alla spesa e i democratici progressisti che invece resistono a nuovi requisiti di lavoro sui programmi contro la povertà. Secondo uno dei negoziatori repubblicani, il rappresentante Patrick McHenry, entrambe le parti hanno espresso le proprie preoccupazioni suscitando una buona comprensione reciproca.
I programmi sanitari e pensionistici in rapida crescita non risentirebbero degli accordi, anche se si prevede che spingeranno i livelli del debito del Paese verso l’alto nei prossimi anni. La Casa Bianca sta valutando anche la possibilità di ridimensionare il suo piano per aumentare i finanziamenti all’IRS per assumere più revisori e prendere di mira i ricchi americani. I repubblicani infatti hanno respingono gli aumenti delle tasse proposti da Biden su società e persone benestanti, mentre Biden resiste alle proposte repubblicane di irrigidire i requisiti di lavoro in alcuni programmi contro la povertà e allentare le regole sulle trivellazioni di petrolio e gas.
Il rappresentante negoziatore repubblicano Garret Graves ha dichiarato giovedì scorso che la Casa Bianca “si rifiuta di negoziare sui requisiti di lavoro”, cosa che ha definito “folle”. Ha detto anche che i disaccordi sul finanziamento della sicurezza sociale e medicare rispetto ai requisiti di lavoro continuano a essere un problema tra le due parti. I leader della Camera hanno affermato che i legislatori avranno tre giorni per riflettere sull’accordo prima di un voto, e ogni singolo legislatore al Senato ha il potere di sospendere l’azione per giorni. Almeno uno, il repubblicano Mike Lee, ha minacciato di farlo. La maggior parte dei legislatori ha lasciato Washington per le vacanze del Memorial Day, ma i loro leader li hanno avvertiti di essere pronti a tornare per votare quando un accordo sarà raggiunto.
La situazione di stallo però ha innervosito gli investitori, spingendo i costi di prestito del governo di $ 80 milioni, secondo il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo. Nel frattempo inoltre, diverse agenzie di rating del credito hanno affermato di aver sottoposto gli Stati Uniti a revisione per un possibile downgrade, che aumenterebbe ulteriormente i costi di finanziamento.
La prossima settimana, un eventuale fallimento da parte del Congresso nell’innalzare il tetto del debito, potrebbe innescare un default che scuoterebbe i mercati finanziari e manderebbe gli Stati Uniti in una profonda recessione.


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