Cultura & Spettacolo

E’ Andrea Foriglio, osteopata romano trentaduenne “Il + Bello d’Italia 2023”

di Nicola Santini -


Sguardo penetrante, volto hollywoodiano, fisico da sportivo, un mestiere vero e ambizioni concrete. Alassio ha incoronato il nuovo più bello d’Italia.
Andrea Foriglio ha vinto all’unanimità, con la giuria tutta compatta: è lui il titolare della fascia che rappresenterà il celebre titolo per i prossimi 12 mesi.
Il giovane è dottore in scienze motorie, specializzato in osteopatia (il suo studio è frequentato da molti vip del mondo dello spettacolo e della tv), che il grande pubblico ha avuto modo di apprezzare nell’ultima edizione di “Uomini e Donne”, dove era sceso nel parterre per corteggiare la tronista Nicole Santinelli.

La giuria, capitanata dalla madrina della manifestazione, la splendida Veronica Ursida, opinionista del programma “Non è l’Arena” di Massimo Giletti e anche lei volto conosciuto nel programma di Maria De Filippi nel 2020, era composta anche da giornaliste e scrittrici: tra cui Lorella Ridenti, Maria Paola Guarino, Gloria Giovanetti, Eva Bolognesi.
Se Foriglio è “Il + Bello D’Italia”, nel ruolo di “Uomo Ideale d’Italia” troviamo Andrea Ferri, da Robbio (Pavia). Mentre “Il Talento + Bello D’Italia Premio Speciale Antonio Fasano” è stato vinto da Giacomo Marchesini, di Castel Maggiore (Bologna).
Le altre fasce: “Il + Bello D’Italia” per il web è Antonio Fardella, da Ronchi dei Legionari (Friuli), “Il + Bello D’Italia per il Cinema” è Andrea Di Bella, di Milazzo (ME). “Il + Bello D’Italia” per la Tv è Michele Turina, di Scalenghe (TO). “Il + Bello D’Italia” per la moda è Michele Patrone (savonese). “Il + Bello D’Italia per lo Sport” è Mattia Martin, di Ponzano Veneto, TV, “Il + Bello D’Italia per la Generazione Z” è Flavio Ruffino, di Trana (TO). Mentre Domenico Gerace, da Crotone, vince il titolo di “Il Mister Bello D’Italia”, una categoria importante che premia la bellezza over 30 che tanto piace alle donne e non solo. “Il + Bello D’Italia” è stato organizzato da Silvio Fasano, che con il fratello Antonio nel 1979 ebbe l’intuizione di creare un alterego a Miss Italia. E con grande successo, visto che negli anni il titolo è stato vinto (o solo sfiorato) da vere star del piccolo e grande schermo: da Gabriel Garko (all’epoca Dario Oliviero), da Beppe Convertini, da Paolo Conticini, da Ettore Bassi, da Giorgio Mastrotta. La serata di finalissima è stata condotta dalla giornalista Rai Cristina Carbotti, vera veterana del concorso, assieme alla collega Renata Cantamessa.

L’Identità ha intervistato il vincitore.
Andrea, il più bello tra i belli. Te lo aspettavi?
C’erano tanti bei ragazzi, non me lo aspettavo, ma posso dire che ci ho sperato fino all’ultimo. Sono arrivato a 32 anni senza nemmeno pensare ai concorsi. Mi godo la vittoria, sono contento.
Il tuo percorso nello spettacolo va di pari passo a una signora carriera in campo osteopatico. Come fai convivere le due cose?
La carriera nel mondo della salute è nata molto prima ed è figlia di un percorso di studi specifico. La tv mi piace ma è stata secondaria.
Qual è la prima cosa che hai pensato quando Veronica Ursida ti ha incoronato?
Ho pensato ai miei genitori che mi hanno sempre sostenuto.
A chi dedichi la tua vittoria?
A loro, che non erano presenti perché non li avevo avvisati (ride).
Perchè?
Ho imparato con l’esperienza che delle cose meno ne parli più facilmente accadono. Dei miei successi ne parlo a cose fatte. Anche con la tv lo hanno saputo quando ero già in onda…e non da me!
Pensi che la tua vita cambierà?
Dipende dalle opportunità. Sono felice del mio presente. La mia vita è costruita da zero, faccio un lavoro che amo. Posso gestire il mio tempo. Per stravolgerla serve che ne valga la pena davvero.
Hai già conosciuto la popolarità con Uomini e Donne, ora devi rappresentare la bellezza maschile italiana per un anno. Cosa ti aspetti?
Sinceramente non so cosa aspettarmi, è tutto nuovo. Spero cose positive, di certo vivo questo come una responsabilità, di far capire, ad esempio che la bellezza da sola non serve a nulla.
Paure?
Fortunatamente, nessuna. Vedo la paura vera col mio lavoro di base. Tutto il resto è emozione.


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