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Educare alle relazioni, dietrofront di Valditara dopo le polemiche: “Avanti senza garanti”. Revocata nomina a Concia

di Eleonora Ciaffoloni -

GIUSEPPE VALDITARA MINISTRO ISTRUZIONE


Il progetto “Educare alla relazioni”, nato dopo la morte di Giulia Cecchetti per combattere maschilismo e violenza di genere nelle scuole, andrà avanti senza alcun garante: a dirlo, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Dal momento che la scuola italiana ha bisogno di serenità e non di polemiche, ho deciso di non attivare l’incarico a suor Monia Alfieri, Paola Concia e Paola Zerman. Rinnovo loro i ringraziamenti per la disponibilità e la generosità dimostrate”, ha aggiunto il ministro.

Una decisione che, difatti, è arrivata a seguito di molte polemiche. Per primi, di fronte alla nomina di Anna Paola Concia, vi erano state le rimostranze di Pro Vita e Famiglia – onlus che sostiene la “famiglia tradizionale”, anti-abortista e anti eutanasia – che lanciato una petizione contro  la “’rieducazione affettiva’ nelle scuole italiane, men che meno portato avanti da una rispettabile ex deputata Pd e attivista Lgbtqxyz come Anna Paola Concia”. “La Libertà Educativa dei genitori è un principio non negoziabile”, sottolinea il portavoce Jacopo Coghe, e “l’Italia è uno dei Paesi con il minor tasso di omicidi di donne in tutta l’Unione europea: questo significa che l’educazione che i ragazzi ricevono in famiglia funziona molto meglio che altrove.

Poi, è arrivata la presa di posizione dai banchi del governo. Per prima la Lega, partito di Valditara. “Non c’è bisogno di nomi o soluzioni divisive per educare alle relazioni, soprattutto se rischiano di alimentare polemiche”, ha detto Simona Baldassarre, Responsabile del Dipartimento Famiglia del Carroccio. “Per educare gli alunni ci sono un ministero efficiente e ben guidato, straordinari insegnanti e soprattutto le famiglie”. 

Anche Fratelli d’Italia ha detto la sua, con Maddalena Morgante, responsabile nazionale del dipartimento Famiglia e valori non negoziabili del partito. “Non avrei scelto Anna Paola Concia: è una bravissima persona, ma non vedo perché debba essere lei a occuparsi di questo progetto. Su questo non sono d’accordo con l’amico leghista Valditara, ha asserito la parlamentare, mentre altro pilastro del partito, ha esercitato il suo ruolo di presidente del Senato, telefonando alla Concia per esprimerle “vicinanza umana”. 

Per ultima, è poi arrivata la risposta della Concia, che ha ringraziato il presidente Valditara, dichiarandosi anche d’accordo con la decisione della revoca: “Troppe polemiche da destra e sinistra”, ha commentato Concia.

“Capisco la decisione del ministro Valditara e lo ringrazio della fiducia accordatami: dopo due giorni di polemiche da ambienti massimalisti della destra e della sinistra, è per me evidente che non esistono le condizioni per svolgere il lavoro equilibrato e dialogante che mi ero proposta insieme alle altre due garanti del progetto”, ha detto Anna Paola Concia, coordinatrice del comitato organizzatore di Didacta Italia. “Resto convinta che solo il confronto tra matrici culturali differenti possa produrre linee guida efficaci e non divisive sul tema del rispetto della libertà delle donne”, ha aggiunto.


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