Esteri

U.S.A. E GETTA – Elezioni Usa, che pasticcio Sleepy Joe!

di Rita Cavallaro -


Che pasticcio, Sleepy Joe! Ormai i nodi sono venuti al pettine e le condizioni del presidente Usa deflagrano come una bomba nella corsa alla Casa Bianca. Nonostante lo staff di Joe Biden abbia fatto di tutto, negli ultimi mesi, per celare il grave disagio dell’uomo più potente del mondo, la missione è fallita miseramente, a causa di un rapporto del procuratore speciale Robert Hur nell’ambito dell’inchiesta sui documenti segreti che Biden divulgò quand’era vice. Sul piano giudiziario una vittoria per il presidente, che non è stato incriminato. Ma il motivo del proscioglimento è una pietra tombale per Usa2024: “È un anziano con buone intenzioni e scarsa memoria, che non ricorda nemmeno in che anno è morto il figlio Beau”.

Insomma, le carte certificano che l’uomo a cui spetta l’ultima parola su un eventuale lancio della bomba atomica non è presente a se stesso. Biden ha immediatamente indetto una conferenza stampa per assicurare: “Sto bene”. Ma la toppa è stata peggio del buco quando ha fatto riferimento al presidente egiziano al-Sisi, definendolo presidente di quel Messico che confina con Gaza. “Inizialmente il presidente del Messico al-Sisi non voleva aprire il valico di Rafah per permettere l’ingresso di materiale umanitario” nella Striscia di Gaza, “gli ho parlato. L’ho convinto ad aprire il valico”.

Sta bene, sicuro, come stava bene anche pochi giorni prima, quando aveva raccontato di aver incontrato, durante il G7 del 2021 in Inghilterra, “il presidente della Germania, eh volevo dire della Francia” Francois Mitterand. Peccato che l’ex capo dell’Eliseo sia morto da 28 anni, per cui, oltre che nella sua testa, l’unico posto dove potrebbe averlo incontrato sarebbe in una seduta spiritica. Ormai l’imbarazzo degli americani per il presidente ha raggiunto alte vette, perché non si tratta più soltanto di passare sopra alle cadute dalle scalette dell’aereo e all’alternanza di momenti di confusione durante i comizi. Si tratta dell’immagine stessa degli Stati Uniti, che di fronte alle plateali défaillance di Biden si indebolisce sempre più, fino a diventare un ossimoro. Una superpotenza che mira a mantenere il primato nel mondo, guidata da un anziano mentalmente malato che non ha più nemmeno il primato in casa sua.


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