Economia

La sfida di Elkann all’Ue: “Regole smart per rilanciare l’auto”

di Giovanni Vasso -


John Elkann vuole “regole più smart” per le auto in Ue. Non è la prima volta che il presidente di Stellantis richiama Bruxelles. Del resto, i conti piangono e non solo in casa sua. Anzi. È una questione sistemica. E come tale va affrontata. Con un cambio di passo. Perché sullo sfondo c’è un settore che, fino a qualche anno fa, era il fiore all’occhiello dell’Europa industriale, uno dei pochi in cui il Vecchio Continente potesse ancora dire la sua. Ma adesso, tra strettoie green, concorrenza cinese spietata e paletti sempre più stringenti, l’automotive Ue rischia davvero tanto.

La E-car che non è per forza elettrica

All’Automotive News Europe Congress di Torino, praticamente in casa (ex) Fiat, John Elkann ha lanciato un appello alle istituzioni Ue parlando di regole smart per ridare fiato a chi produce auto. E lo ha fatto tirando in ballo un altro Paese campione dell’automotive, ossia il Giappone: “Io credo che l’Europa debba avere una sua E-car. Se il Giappone ha una K-car, che oggi rappresenta il 40% del mercato, non c’è motivo per cui non si debba avere una E-car, progettata e costruita in Europa”, ha spiegato l’Ingegnere. Che ha aggiunto: “Con una deregulation intelligente e con il giusto quadro normativo, si potrebbe creare questa nuova categoria di auto. La E-car potrebbe essere una soluzione ecologica ma anche economica, quindi accessibile. E infine, dev’essere emozionante”. Magari, perché no, essere la “sua” Pandina, l’ultima nata in casa Fiat che ambisce a conquistare una fascia di mercato finora lasciata sguarnita. Per una questione che lo stesso Elkann conosce fin troppo bene.

Burocrazia, quanto gli (e ci…) costi

Il presidente Stellantis, difatti, ha snocciolato i numeri e ha spiegato: “Da qui al 2030 entreranno in vigore circa 120 nuove normative. Se guardiamo ai nostri ingegneri, oltre il 25% di loro lavora solo per garantire la conformità normativa, quindi senza generare valore aggiunto”. In pratica, la burocrazia sta affogando l’auto: “L’aumento dei costi negli ultimi anni è stato in gran parte legato alla regolamentazione. Nel 2019, ha ricordato il presidente Stellantis, in Europa si potevano acquistare 49 modelli di auto a meno di 15.000 euro, oggi una sola. Sempre nel 2019 si vendevano un milione di auto sotto i 15mila euro, oggi siamo sotto le 100mila”.

Il nuovo corso

Elkann ha quindi parlato della nomina del nuovo Ceo Stellantis, Antonio Filosa: “Abbiamo portato avanti un processo molto approfondito, e alla fine Antonio è stato scelto all’unanimità dal Cda. Filosa è la persona giusta perché ha una grande empatia, è bravo a relazionarsi con le persone e conosce a fondo il mondo Stellantis”. Ma non sarà solo una questione di volti nuovi il corso che verrà di Stellantis: “Abbiamo in programma 14 nuovi lanci di auto elettriche. Il nostro impegno verso l’elettrificazione è molto forte. E lo è anche su altri fronti, come le gigafactory per la produzione delle batterie”, ha detto Elkann. Elettrico ma non solo: “Dobbiamo offrire ai clienti le auto che desiderano. Per questo crediamo nella libertà di scelta: motori a combustione, ibridi, elettrici”. Con buona pace del green ideologico.


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