Il Natale è un’iniezione di fiducia per le famiglie e per le imprese italiane. L’Istat fotografa il momento. Dopo tanto mugugnare si torna a guardare al futuro, o quantomeno al presente, con più ottimismo. I dati diffusi dagli analisti dell’istituto nazionale di statistica riferiscono che gli indicatori di fiducia, rispettivamente per consumatori e imprese, salgono da 95 a 96,6 e da 96,1 a 96,5. È la magia del Natale. Che riporta, almeno per le imprese, gli indicatori della fiducia a livelli che non si vedevano da marzo del 2024. Per l’Istat, è importante l’approccio delle famiglie che sembrano ora “recepire i miglioramenti del quadro congiunturale emersi da settembre, ma soprattutto perché mostra come le famiglie comincino a guardare con più ottimismo alle prospettive personali e del Paese”.
Più fiducia (e consumi) a Natale
E la fiducia si traduce in una disponibilità a spendere più marcata. Proprio in vista del Natale, la fiducia dei cittadini si manifesta nell’aumento del budget che sarà speso per le festività. Tra cenoni, pranzi, regali e qualche viaggetto, le famiglie italiane spenderanno – secondo quanto riferisce il centro studi Unimpresa – poco meno di mille euro ciascuna, per la precisione 964 euro. La parte del leone, nella spesa delle famiglie per Natale, sarà rappresentata dal turismo. Chi si concederà qualche giorno fuori spenderà, in media, non meno di 580 euro. Sale, seppur di poco, il budget per i regali (da 220 a 227 euro) e quello per cenoni e pranzi (da 150 a 157 euro) mentre aumenta pure il numero dei cittadini (saranno circa 5,5 milioni) che passeranno la giornata di Natale al ristorante spendendo, stando all’analisi Fipe-Confcommercio, non meno di 82 euro a persona.