Economia

Neanche a Fitch piace il Superbonus

di Cristiana Flaminio -


Fitch boccia il Superbonus. Spunta un altro guaio, l’ennesimo, dalla matrioska del 110 per cento. Adesso, per colpa delle voragini causate dal bonus, anche le agenzie di rating iniziano a nutrire dubbi sulla tenuta dei conti italiani. Fitch, in un’analisi dedicata proprio al Superbonus, ha deplorato gli effetti della misura sulle casse pubbliche e denunciato i rischi: “L’impulso alla crescita economica dello scorso anno ha fatto sì che il rapporto salisse da un punto di partenza più basso, ma la riduzione dello spazio fiscale potrebbe complicare la definizione delle politiche fiscali ed economiche e aumentare le tensioni all’interno della coalizione di governo”. Ma non è tutto: “La riduzione dello spazio fiscale potrebbe complicare gli sforzi di consolidamento, in quanto i partiti della coalizione cercano di dare priorità all’allocazione della spesa”. Stando agli analisti di Fitch, il Superbonus è costato qualcosa come il 2,9 per cento del Pil e, sommato alle spese degli altri bonus e crediti edilizi, il conto (salatissimo) lievita fino a 219 miliardi di euro, pari al 10% del Pil e all’ammontare, o quasi, dell’intero Pnrr italiano. La conclusione è una sola: “Le richieste ampiamente superiori al previsto di incentivi fiscali sul Superbonus nel 2023 mettono il rapporto debito-Pil dell’Italia su una traiettoria al rialzo”. Ma l’agenzia confida in Palazzo Chigi: “L’attuale governo di Giorgia Meloni ha ridotto la mole degli incentivi e la loro cedibilità, ci attendiamo che questo porti a una riduzione rilevante dell`uso del Superbonus”.


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