Flotilla, gli italiani fermati arriveranno oggi ad Ashdod. Al momento sono 22
Tajani annuncia l'avvio dei rimpatri da venerdì
Le barche con a bordo i cittadini italiani fermati – attualmente 22 – nell’intercettazione della Global Sumud Flotilla, diretta verso la Striscia di Gaza, sono attese nel pomeriggio di oggi al porto israeliano di Ashdod, poi inizieranno i rimpatri. Lo riferiscono fonti informate, spiegando che i membri della Flotilla saranno identificati e trattenuti per le procedure di espulsione. Una volta terminato lo Yom Kippur, la festività ebraica che si conclude questa sera, inizieranno le pratiche di rimpatrio. Secondo le fonti, i primi a lasciare Israele già da venerdì saranno coloro che accetteranno di rientrare volontariamente in Europa. Per gli altri, le tempistiche potrebbero essere più lunghe, soprattutto per chi non riconoscerà di aver violato l’embargo imposto a Gaza. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito la situazione: “Dovranno tutti aspettare 2-3 giorni perché, essendoci lo Yom Kippur, fino a domani sera non si farà nulla. Nessuna pratica sarà disbrigata, quindi resteranno in un centro, probabilmente nel porto di Ashdod. Da dopodomani si cominceranno le procedure di espulsione”. Il titolare della Farnesina ha rassicurato che l’ambasciata italiana a Tel Aviv e i consolati, inclusi quelli a Gerusalemme, sono già stati incaricati di fornire supporto e assistenza a tutti gli italiani coinvolti nell’arrembaggio della Flotilla in attesa dei rimpatri che, ha spiegato, avverranno probabilmente tramite uno o due voli charter organizzati nelle prossime giornate. “Chi riconoscerà di aver violato l’embargo dovrà attendere di più, ma alla fine tutti verranno rimandati in Europa”, ha aggiunto Tajani.
Oltre 16 navi israeliane per bloccare la Flotilla
Secondo fonti vicine all’operazione, sono state impiegate oltre 16 unità della Marina israeliana per intercettare e bloccare la Flotilla, composta da decine di imbarcazioni e centinaia di attivisti internazionali. Alcune barche verranno portate ad Ashdod, mentre altre potrebbero essere affondate in mare, anche se – precisa il ministro – non ci sono ancora conferme ufficiali. La vicenda diplomatica è in evoluzione. L’arrivo ad Ashdod e l’avvio delle pratiche per i rimpatri fermati sulla Flotilla aprono ora una delicata fase diplomatica. Il governo italiano segue da vicino la vicenda, mentre le proteste di piazza in diverse città italiane continuano a richiamare l’attenzione sul destino della Flotilla e sulla situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.
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