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“Gli esperimenti con animali saranno eliminati in Europa”

di Ivano Tolettini -


“L’Europa si impegna a favore del benessere degli animali, del miglioramento della salute pubblica e della protezione dell’ambiente. Il nostro obiettivo è che la sperimentazione animale sia gradualmente eliminata in Europa e stiamo lavorando per raggiungere questo obiettivo, trovando alternative e assicurandoci che possano essere utilizzate a fini normativi. È un percorso per il quale molte componenti stanno lavorando”. Di recente il 33enne Commissario europeo per l’Ambiente, il lituano Virginijus Sinkevičius (nella foto) , è tornato su quella tabella di marcia per orientare la ricerca senza vivisezione nell’Unione Europea. La scorsa settimana abbiamo riferito come il 2025 è indicato come la possibile data entro la quale abbandonare la sperimentazione con animali grazie alla ricostruzione in vitro dei modelli di organo umano, i cosiddetti organoidi, superando il problema di specie per realizzare i farmaci. Non è un’attività semplice, visti gli interessi in gioco, ma l’allestimento di modelli alternativi è in stato avanzato nei vari settori della ricerca.

DUE ANNI
Si tratta di un traguardo ambizioso, perché mancano solo un paio d’anni, ma la comunità scientifica internazionale ha ben chiara la dimensione etica di una barriera di specie che interroga da tempo le coscienze. Considerando i passi in avanti che compie periodicamente la scienza e la tecnicalità di cui sono in possesso i principali laboratori di ricerca. Pertanto, la Commissione europea, a Bruxelles, la scorsa estate ha accolto con favore l’iniziativa dei cittadini di numerosi Stati dell’Unione che hanno raccolto un congruo numero di firme per il superamento della sperimentazione animale, riconoscendo che il benessere degli animali rimane una preoccupazione di primo piano non solo per la collettività europea, ma anche per i suoi governanti. Il commissario Virginijus Sinkevičius nel ribadire il ruolo guida dell’Ue nella “eliminazione graduale” dell’uso degli animali nella sperimentazione, ha osservato che il miglioramento del benessere degli animali in generale “è di primario rilievo in un’ottica di modernizzazione della scienza, tanto che “la Commissione europea continuerà a sostenere fortemente la ricerca per lo sviluppo di alternative alla sperimentazione animale ed esplorerà la possibilità di coordinare le attività degli Stati membri in questo campo”. Questo si riflette già nel divieto totale della sperimentazione animale per i cosmetici, che com’è ormai noto è in vigore nell’UE dal 2013.

LEGISLAZIONE
Del resto, l’organo di orientamento politico presieduto da Ursula von der Leyen, che peraltro scadrà la prossima tarda primavera, predisporrà entro giugno prossimo “una nuova tabella di marcia con una serie di azioni legislative e non legislative per ridurre ulteriormente la sperimentazione sugli animali, con l’obiettivo di passare infine a un sistema normativo senza animali nell’ambito della legislazione sulle sostanze chimiche (ad esempio «reach», regolamento sui biocidi, regolamento sui prodotti fitosanitari e medicinali per uso umano e veterinario) e continuare a sostenere con forza le alternative alla sperimentazione di specie”. Si spiega perché l’Europa vuole modernizzare la scienza e “continuerà a sostenere fermamente lo sviluppo di approcci alternativi con finanziamenti adeguati”. Molto si è discusso in questi anni se la Ue debba adottare una proposta legislativa per raggiungere l’obiettivo di eliminare gradualmente “l’utilizzo degli animali nella ricerca, nella formazione e nell’istruzione”, tuttavia sul punto, per adesso, è prevalsa la posizione di chi afferma che la Commissione continuerà a sostenere lo sviluppo di approcci alternativi con finanziamenti adeguati, senza la necessità di nuove leggi. Com’è risaputo nell’Unione dal 2013 è vietata l’immissione sul mercato di prodotti cosmetici “testati sugli animali, ai sensi del regolamento Ue 1223/2009”. È altrettanto vero che il divieto non si estende “ai test di sicurezza richiesti per valutare i rischi delle sostanze chimiche per i lavoratori e l’ambiente previsto dal regolamento del 2006. “L’interfaccia tra i due atti legislativi è in fase di valutazione in due causei alla Corte di giustizia. “L’esito delle cause – conclude Sinkevičius – determinerà eventuali future modifiche legislative”.


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