Esteri

Grecia, Mitsotakis si riconferma ma non si accontenta “Ora nuove elezioni”

di Martina Melli -


Anche in Grecia trionfa la destra. Il primo ministro conservatore, Kyriakos Mitsotakis, ha vinto le elezioni nazionali. Il suo partito di centrodestra, Nuova Democrazia (ND), ha ottenuto 146 seggi, cinque seggi in meno rispetto ai 151 richiesti per la maggioranza.
Una mappa dei voti del ministero dell’Interno mostrava come, tutti i distretti elettorali della Grecia tranne uno, fossero colorati di blu Nuova Democrazia.
Il presidente greco Katerina Sakellaropoulou gli offrirà un mandato per formare una coalizione, che probabilmente rifiuterà. Lo passerà quindi ai due partiti successivi e, se fallisce, organizzerà un governo provvisorio fino a nuove elezioni.
“Il popolo vuole una Grecia gestita da un governo di maggioranza e da Nuova Democrazia senza l’aiuto di altri”, ha detto in un discorso di vittoria.
Le osservazioni del primo ministro sono state interpretate come un’indicazione che non cercherà di condividere il potere con un altro partito, ma andrà a una seconda elezione alla fine di giugno, quando il partito vincitore otterrà seggi bonus.
Mitsotakis ha poi confermato queste voci: non ha intenzione di formare una coalizione e per questo ha subito chiesto una nuova votazione, “possibilmente il 25 giugno”.
Il risultato è stato un’enorme battuta d’arresto per il leader della centrosinistra, Alexis Tsipras, che ha descritto la performance del suo partito, Syriza, come “estremamente negativa”.
È salito al potere nel 2015 facendo una campagna contro l’austerità dei salvataggi internazionali, ma alla fine ha accettato le richieste dei creditori.
Il centrodestra ha governato la Grecia negli ultimi quattro anni e grazie alla crescita economica del Paese che lo scorso anno è andata vicina al 6%, si è aggiudicato la riconferma popolare.
Le parole di Mitsotakis alla nazione hanno mostrato grande sicurezza, come se solo lui fosse in grado di guidare l’economia greca e consolidare la recente ripresa.
La popolazione sembra aver risposto positivamente, addirittura più del previsto:i greci votano dall’età di 17 anni e da una prima analisi del voto da parte della TV greca, si evince come il 31,5% degli elettori di età compresa tra 17 e 24 anni abbia sostenuto ND, quasi tre punti in più rispetto a Syriza.
Mitsotakis terrà d’occhio i seggi extra a cui avrebbe diritto se vincesse le seconde elezioni.
Una maggioranza assoluta, infatti, gli darebbe quattro anni al potere con un gabinetto di sua scelta.
Se dovesse cercare colloqui di coalizione, il partito socialista rivale di Syriza, il Pasok, sarebbe un potenziale partner in quanto tra i grandi vincitori delle elezioni con l’11,5% dei voti. Tuttavia, una coalizione di questo tipo sarebbe complicata per via dello scandalo di intercettazioni in cui il leader del Pasok, Nikos Androulakis, è stato coinvolto lo scorso anno.
Lo scandalo infatti ha portato alle dimissioni di un nipote di Mitsotakis, che lavorava come capo dello staff del primo ministro, e anche del capo dell’intelligence greca. Secondo Androulakis il primo ministro sapeva di essere una delle dozzine di persone prese di mira da spyware illegali.
Mitsotakis, 55 anni, proviene da una delle dinastie politiche più potenti della Grecia.
Suo padre Konstantinos è stato primo ministro all’inizio degli anni ’90; sua sorella Dora Bakoyannis è stata ministro degli esteri e suo figlio Kostas Bakoyannis è l’attuale sindaco di Atene.
La tragedia ferroviaria dello scorso febbraio – che ha messo in ombra la campagna elettorale – non ha avuto un impatto negativo sull’esito delle elezioni. In quel disastro sono morte cinquantasette persone, molte delle quali studenti. I partiti di opposizione hanno parlato del disastro ferroviario come del sintomo di uno stato disfunzionale ridotto all’osso dopo anni di crisi economica e investimenti insufficienti.

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