I bambini del terrorismo: 22 nella “culla” del web (VIDEO)
Nel numero in edicola domani i dettagli dell'operazione e un'analisi del radicalismo "ibrido"
La notizia ha dell’incredibile: è in corso in tutt’Italia un’operazione di polizia indirizzata a svolgere perquisizioni a carico di 22 minori, tra i 13 e 17 anni, sospettati di fiancheggiare ambienti del terrorismo islamista e suprematista.
I bambini del terrorismo
L’esito dell’operazione potrà definire i collegamenti accertati con l’estremismo di queste matrici, nell’ambito di un fenomeno che è peraltro non nuovo nel nostro Paese. L’operazione odierna, svolta in varie città del Paese, conferma la tendenza ad un radicalismo che ha per “culla” il web, perfino “ibrido” tra opposte ideologie, molto più rapido che nel ventennio fin qui trascorso: da 16 mesi ridotto ormai a poche settimane.
Due settimane fa a Milano la polizia aveva arrestato un 16enne iraniano che si definiva pubblicamente “incubo dei grattacieli” in chiaro riferimento all’11 settembre 2001 – e pubblicava numerosi contenuti apologetici dello Stato Islamico e di attentati di matrice jihadista nonché di addestramento ed aperto incitamento al martirio, inviando ai suoi numerosi followers link diretti a siti di propaganda delll’Isis.
Nel febbraio di quest’anno, un caso eclatante ha riguardato un ragazzo di 15 anni a Bolzano, arrestato con l’accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e fabbricazione di ordigni esplosivi. Il giovane era parte di un gruppo internazionale neonazista e suprematista e pianificava omicidi da filmare e diffondere sul dark web. L’indagine ha evidenziato l’uso di canali Telegram e il coinvolgimento in ambienti online estremisti. L’arresto è avvenuto grazie ad una ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso presso il Tribunale per i minorenni della città.
Nel dicembre scorso, invece, cinque giovani di origine straniera, residenti a Bologna, Milano, Udine e Perugia, erano stati arrestati perché accusati di aver costituito o fatto parte di un’associazione terroristica a sostegno di Al Qaeda e dello Stato Islamico, “Da’wa Italia”. L’indagine aveva condotto alle ordinanze di custodia cautelare evidenziando che i sospettati erano dediti a propaganda, reclutamento e intenzionati a partire per zone di conflitto in Africa e Medio Oriente.
Il fenomeno del terrorismo è in crescita
Il fenomeno del terrorismo coinvolge giovani spesso vulnerabili, alla ricerca di identità e riconoscimento sociale, che trovano nella militanza radicale uno strumento di autoaffermazione, facilitato dall’uso dei social media e delle reti online.
Il bisogno di appartenenza e la marginalità sociale sono elementi chiave: ragazzi di seconda generazione o cresciuti in contesti difficili possono essere facilmente attratti dalla propaganda estremista, sia di matrice islamista che suprematista.
Simili percorsi si osservano anche nell’ambito dell’estremismo di destra, come dimostrato dal caso di Bolzano e da altre indagini su forum e gruppi online che operano particolarmente sui canali Telegram.
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