Proiezione speciale a Milano al Cinema Beltrade il 13 novembre alle 19,00 per i due Cineasti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi – già Leoni d’Oro Biennale Arte 2015
Il 13 novembre alle 19,00 al cinema Beltrade di Milano ci sarà una proiezione speciale del film “I Diari di Angela. Noi due cineasti. Capitolo terzo” di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi.
Il film è stato visto in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia 82., l’Opera attualmente sta facendo il giro del mondo. Gianikian e Ricci Lucchi già Leoni d’Oro nel 2015 per la Biennale Arte e Premio Fiaf per l’invenzione della loro Camera Analitica.
Yervant ed Angela sono la coppia di cineasti più conosciuti all’estero, e maestri del cinema d’Avanguardia. Due geni indiscussi del cinema mondiale.
I diari di Angela: la voce narrante e il percorso nei tre capitoli
La naturalezza con la quale sono entrata nei loro tre ultimi film, come voce narrante, sorprende prima di tutto me stessa. Per me, quindi, non solo è la terza volta a Venezia, ma è la terza possibilità che Yervant mi dà di raccontare il loro lavoro poetico, politico, e “colossale” come ben scrive il direttore della Cineteca parigina, Frederic Bonnaud.
La mia voce grazie a Gianikian può essere ascoltata nei cinema e in tanti Paesi.
Ho iniziato con “I diari di Angela cap 2”, poi a seguire è arrivato “Frente a Guernica, Director’s Cut“, film nato con l’intento di restare in modo permanente di fronte a Guernica di Picasso. “Frente a Guernica” è stato commissionato dal Museo Reina Sofia di Madrid. E poi, due anni dopo, eccomi nel terzo capitolo dei “Diari di Angela.”
L’arte come elaborazione del lutto
Quando nel 2018 ho visto il primo dei tre capitoli ho pianto, lo confesso, e non riuscivo a smettere. Mesi dopo ne ho compreso il motivo: il filmmaker Gianikian ha ideato un modo nuovo di far cinema, non lasciando spazio a sentimentalismi o finzioni da pseudo artisti che veicolano balle sullo schermo.
Yervant commuove raccontando, dopo la scomparsa di Angela, la vita dell’artista e le opere stesse dell’artista, lo fa con una precisione millimetrica, con un amore per i dettagli che non ha eguali. Tante volte mi son chiesta: chissà quanto avrà stretto denti e pugni durante le notti di gestazione del film. Durante la perdita. Ha tenuto testa al dolore lavorando, facendo, dandole voce oltre il corpo.
Nessuna cenere, nessuna morte, ma le ha permesso di continuare a vivere nei film con una forza straordinaria.
L’eredità artistica e umana dei due cineasti
Non avevo mai visto nessuno come Yervant Gianikian capace di incollare gli spettatori allo schermo, e di tenerli lì con i fazzoletti stretti in mano. Alla Mostra del Cinema a fine film erano tutti in piedi per lui e per Angela, tra applausi infiniti e lacrime. Lacrime per l’amore che attraverso la sua opera riesce a comunicare. Amore, ripeto, per i dettagli delle loro vite. I diari scritti da Angela. Messi sullo schermo da Yervant e scritti da Ricci Lucchi per lui. Diari scritti e diari filmati, un modo nuovo di decodificare il mal di vivere e la vita stessa, percorsa da ferite, abbandoni, perdite. Ritrovamenti.
Gianikian ha rinnovato la promessa ad Angela non solo di continuare ancora e ancora il loro magistrale lavoro, ma ha continuato facendo e rinnovando la loro comune strada artistica.
La capacità di elaborare il lutto, la perdita, di medicare le ferite attraverso l’arte e la trilogia dei “Diari di Angela, uno, due tre,” ce lo insegna. Non c’è mai cedimento psichico nel racconto delle loro vite artistiche e quotidiane, ma vita con la V maiuscola, in contrasto con la morte, con la m sempre minuscola, almeno per me. Chi muore amato non muore. Nessuno mai ha dedicato tanto amore all’arte di chi non c’è più come ha fatto Yervant e rende Angela viva più che mai e non sono parole ma fatti. Angela continua a viaggiare attraverso i loro film, sempre nuovi, sempre poetici.
“Angeli e Guerrieri del cinema” li definisce qualcuno oltreoceano. E sono così angeli e guerrieri che arrivano da lontano. Yervant, figlio di un padre superstite al primo genocidio del secolo scorso, quello degli Armeni, e Angela sopravvissuta alla seconda guerra mondiale. Sono proprio loro che ci insegnano attraverso le opere che la vita e l’arte possono coincidere perfettamente. Si può essere dei grandi artisti, Poeti come Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi.
Venite giovedì alle 19,00 al cinema Beltrade, a Milano e scoprirete che cos’è un artista, che cos’è davvero un film fatto di muscoli, carne, sangue, amore.
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