Ambiente

Il capodoglio e l’ambra grigia: tra bellezza e tragedia

di Giada Balloch -


Trovato un capodoglio spiaggiato con una scoperta preziosa nel suo ventre. Una pietra del valore di mezzo milione di euro. L’ambra grigia fa scalpore nella comunità scientifica. Un’enigmatica fusione di bellezza e tragedia. La balena spiaggiata alle Canarie è stato ritrovata il 6 luglio sulla spiaggia di El Médano, nell’isola di Tenerife. La sua morte ha attirato l’attenzione delle autorità locali che si sono immediatamente precipitate sul luogo per affrontare la situazione. La causa esatta della morte dell’animale deve ancora essere determinata attraverso un’indagine e un’esame approfonditi.

Gli spiaggiamenti di balene e delfini possono essere attribuiti generalmente a diversi fattori tra cui malattie, infezioni, danni da collisione con navi, inquinamento acustico e disturbi nell’ecosistema marino. Gli esperti stanno lavorando per comprendere le circostanze che hanno portato all’arenamento di questo magnifico cetaceo sulla terraferma e cercare di prevenire futuri incidenti simili. Ma ciò che ha reso ancora più eccezionale questo triste avvenimento è stata la presenza di una rarità all’interno dell’animale. Si tratta di una gemma estremamente rara, con una colorazione grigiastra che sembra evocare il mare.

I biologi marini infatti hanno subito preso in consegna il capodoglio per eseguire le necessarie autopsie e analisi scientifiche. Durante l’esame, è stata scoperta una struttura insolita all’interno del suo stomaco, che ha suscitato grande curiosità tra gli studiosi. Si è rivelato che quella struttura è una sostanza unica al mondo prodotta dall’intestino di queste specie: l’ambra grigia. Una serie di domande sul modo in cui questa pietra si sia formata e come sia finita nello stomaco dell’animale sono state sollevate. La spiegazione più logica riguarda la sua formazione naturale come una secrezione biliare, che serve a proteggere le mucose intestinali del capodoglio dai resti indigesti dei molluschi cefalopodi.

Questi ultimi sono la principale fonte di nutrimento per questi animali e nel corso del processo di formazione, la sostanza si indurisce attorno ai residui della digestione, creando così un’incapsulazione che li ingloba. Dall’autopsia emerge che la produzione naturale di questa sostanza da parte del cetaceo ha causato un accumulo eccessivo. Questo potrebbe aver portato alla rottura dell’intestino dell’animale e di conseguenza alla sua morte. Volendo analizzare tutte le ipotesi però, c’è anche la possibilità che questa sia stata ingerita accidentalmente mentre cercava di nutrirsi di calamari che potrebbero aver avvolto la gemma nella loro preda. Il suo valore è tuttavia difficile da stabilire con precisione, poiché dipende dal peso, la qualità, la dimensione e soprattutto la domanda sul mercato.

Le stime iniziali suggeriscono che questa gemma unica possa valere cifre straordinarie. Alcuni esperti indicano che il valore dell’ambra grigia di ben 10 kg trovata nel capodoglio spiaggiato potrebbe aggirarsi intorno ai 500 mila euro. Un tesoro naturale estremamente ambito dai collezionisti di gioielli, dai gioiellieri di lusso e utilizzata per la realizzazione di profumi. Il suo commercio inoltre è stato vietato negli Stati Uniti, al fine di preservare la vita delle balene evitando la loro caccia. L’interesse di musei, istituti di ricerca e appassionati di geologia di tutto il mondo è stato suscitato. L’ambra grigia estratta dal capodoglio verrà sottoposta a ulteriori studi e analisi per svelare nuovi dettagli sulla sua composizione chimica per scoprire di più sulla vita dei capodogli nell’oceano. È fondamentale sottolineare che la sua scoperta all’interno del capodoglio spiaggiato solleva questioni cruciali pure sulla conservazione e la protezione della vita marina. Essendo gli spiaggiamenti spesso un segnale di pericolo per l’ecosistema marino si spera questo si sia trattato di un caso sfortunato e non dell’inizio di una serie. Questa scoperta ci ricorda l’incredibile bellezza e complessità del mondo marino, insieme all’importanza di proteggere e conservare la vita selvatica degli oceani.


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