Attualità

Il giorno dopo: mistero sull’accordo di Putin con Prigozhin

di Angelo Vitale -


Le ore successive al mezzo golpe della brigata Wagner contro Putin sono cominciate da un lato con la ritirata dei militari di Prigozhin a 200 km da Mosca dopo le mediazione del leader bielorusso Lukashenko durata tutta la giornata di sabato e con la ritirata di mezzi armati e uomini da Rostov, la città immediatamente conquistata sabato. Una ritirata tra gli applausi della folla, come segnalano numerosi video su Telegram, per far ritorno nei loro campi nel Luhansk.

Il primo dietro front, nel tardo pomeriggio di sabato, dopo un messaggio audio del capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, che confermava di fatto l’accordo del quale non sono noti ufficialmente tutti i dettagli.

In serata, annunciato dalla Tass, il ringraziamento del presidente russo Vladimir Putin a Lukashenko, che avrà probabilmente concordato con Prigozhin il rafforzamento del suo ruolo nell’attività di contrasto alle truppe ucraine nel conflitto in corso, oltre all’annullamento di ogni anticipata e supposta azione giudiziaria da parte della Russia nei confronti del capo della Wagner e dei suoi militari. In serata, anche ipotizzato il prossimo arrivo di Prigozhin in Bielorussia.

Nella mattinata di oggi, segnalati ancora rallentamenti e restrizioni al traffico sull’autostrada principale M-4 “Don” nelle regioni di Mosca e Tula. A comunicarlo è stata l’Agenzia federale delle strade su Telegram, come riferito da  Reuters. La M4 collega Mosca con il sud e le autorità l’avevano chiusa ieri mentre i combattenti Wagner si facevano strada da Rostov.


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