Economia

Il Mes non s’ha da fare, ora Salvini smentisce Giorgetti

di Giovanni Vasso -


Matteo Salvini “smentisce” Giancarlo Giorgetti: il Mes non s’ha da fare. Né ora né, possibilmente, mai. Il capo della Lega rifila un pugno, con una dichiarazione di velluto, all’indirizzo del titolare del Mef. Il cui ministero, ieri, in un documento ha messo nero su bianco che un’eventuale ratifica del Meccanismo europeo di stabilità da parte del governo non sarebbe, poi, la fine del mondo.

Certo, la decisione finale spetterà al Parlamento. Ma la Lega non deluderà i suoi elettori e, sicuramente, si opporrà all’adesione dell’Italia. Da Roma, dove ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione del nuovo cantiere della stazione Venezia della metro C, il vicepremier nonché ministro dei Trasporti ha ribadito che “sul Mes decide il Parlamento” e ha sottolineato che “se arriverà la discussione in Parlamento, lì si voterà”. Lasciando intendere che sarà guerra. Matteo Salvini minimizza il documento che ha fatto insorgere ieri il dibattito sulla ratifica del Mes: “Quella del ministero dell’Economia è un’opinione tecnica. Tecnicamente uno può fare i conti per quello che è il bilancio pubblico poi politicamente tutto il centrodestra, dalla Meloni al sottoscritto, ha sempre ritenuto che in questo momento il Mes non è strumento utile per il Paese”.

Insomma, a ciascuno il suo ruolo: politici e burocrati, ofelé fa il to’ mestiè. Che alla politica ci pensano i politici. Dopo il pugno, la carezza: “Ieri ero a pranzo con Giorgetti. Abbiamo parlato di questo è di tanto altro e siamo in perfetta sintonia. Giorgetti è un politico, come lo sono io e se arriverà in Parlamento lo voteremo in modo politico. Io in questo momento preferisco che il debito pubblico del mio Paese, con cui faccio le Metropolitane, sia in mano ai risparmiatori italiani e non in mano a soggetti esteri che poi possono decidere cosa fare”. Chissà che ne pensano a Bruxelles.


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