Politica

Il primo caso di suicidio assistito in Toscana dopo la legge regionale

Lo annuncia l'associazione Luca Coscioni: chi era Daniele Pieroni

di Cristiana Flaminio -


In Toscana, dopo l’approvazione della legge regionale, è arrivato il primo suicidio assistito. Lo ha annunciato l’associazione Luca Coscioni. A decidere di andare oltre, lo scrittore Daniele Pieroni che “ha potuto scegliere con lucidità e serenità di porre fine alla propria vita grazie alla sentenza 242/19 della Consulta e alla legge toscana”. Pieroni è spirato il 17 maggio scorso, in provincia di Siena.

Il racconto di una lunga vicenda

Tutto parte dall’agosto di due anni fa. Era l’estate 2023 quando Pieroni, come riportano dall’associazione, aveva chiamato il numero bianco della “Luca Coscioni” presentando il suo caso e chiedendo informazioni utili per verificare la possibilità di accedere al suicidio assistito. L’uomo, sessantenne, era affetto dal morbo di Parkinson diagnosticatogli nel 2008 e “per una grave disfagia, era costretto a vivere con la Peg in funzione per 21 ore al giorno”. Alle domande dello scrittore aveva risposto Marco Cappato che “gli aveva fornito tutte le indicazioni necessarie incluse le informazioni anche sulle disposizioni anticipate di trattamento, sul percorso di sedazione palliativa profonda e sul distacco dei trattamenti in corso”. Così ha deciso di scegliere “il percorso previsto dalla sentenza Cappato e ha inviato la richiesta formale all’Asl Toscana Sud Est il 31 agosto” e “dopo aver ricevuto, lo scorso 22 aprile, l’esito positivo delle verifiche previste dalla sentenza della Corte costituzionale nota come Cappato-Dj Fabo, Daniele, meno di un mese dopo, ha confermato la volontà di procedere a casa”. Lì, ricordano dall’associazione, “è stato preparato il farmaco letale che Daniele si è autosomministrato”.

Il primo caso di suicidio assistito in Toscana

L’associazione Luca Coscioni ha reso noto che “erano presenti, su base volontaria, due dottoresse e un medico legale dell’Asl, che hanno agito con grande umanità e professionalità, come confermato da chi era presente”, e che “accanto a Daniele c’erano anche Felicetta Maltese, coordinatrice della cellula toscana dell’associazione Luca Coscioni, il suo fiduciario Leonardo Pinzi, le sue badanti e i familiari. Alle 16:47 Daniele ha attivato il dispositivo a doppia pompa infusiva e alle 16:50 ha smesso di respirare, serenamente”. Proprio Felicetta Maltese ha commentato: “È importante che la legge abbia funzionato e che l’Asl abbia rispettato i tempi con serietà e rispetto”.


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