Editoriale

Il voto in Polonia come in Germania e negli Stati Uniti

di Adolfo Spezzaferro -


Spira il vento del cambiamento in Europa, spira da destra e spira contro l’Unione europea dello status quo, degli appoltronati che si acchittano le maggioranze fasulle all’Europarlamento in barba alla volontà degli elettori, che scelgono sempre di più il centrodestra e la destra. Il risultato del ballottaggio presidenziale in Polonia è una vittoria dei nazionalisti, quelli che taluni chiamano sovranisti. Ma è pure un cambio di passo e di paradigma rispetto all’elefante nella stanza dei filo-Ue a prescindere: Donald Trump. Al di là della guerra commerciale (finora solo minacciata), non è un mistero che il presidente Usa appoggia le forze sovraniste europee in chiave anti-Ue, a maggior ragione se a Bruxelles vogliono comandare i socialisti e gli altri sconfitti dalle urne. Il voto in Polonia mostra un Paese diviso sostanzialmente in tre aree: le città più liberali, le zone agricole conservatrici, le zone orientali più vicine all’estrema destra. Non vi ricorda la Germania? Non è come per Trump negli Usa? È tempo di aggiornare l’Ue.


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