Cultura & Spettacolo

IN LIBRERIA – Il cuore infranto della quercia

di Eleonora Ciaffoloni -


Patrizia Carrano, scrittrice e fine osservatrice dell’animo umano, ci regala un’opera intensa e originale con Il cuore infranto della quercia, romanzo pubblicato nella suggestiva collana “Il bosco degli scrittori” della casa editrice Aboca. Un libro che si apre con una scena semplice ma carica di simbolismo: una donna e il suo cane camminano nel bosco di Manziana, vicino a Roma, alla ricerca di ristoro sotto una grande quercia secolare, divenuta per lei rifugio e luogo di conforto. Ma la quercia è stata abbattuta: malata, è stata rimossa per proteggere gli altri alberi. Un evento che scatena un trauma fisico e psichico che condurrà la protagonista, Carlotta, in ospedale, dove le verrà diagnosticata la sindrome del cuore infranto (o Takotsubo). Da qui si apre un viaggio introspettivo in cui Carlotta, in terapia intensiva, ripercorre la sua vita, i suoi affetti, le sue scelte e i suoi dolori. Il romanzo si sviluppa attraverso flashback che ricostruiscono un’esistenza tutt’altro che lineare, segnata da una madre anaffettiva, da un fratello amatissimo morto suicida, da una maternità solitaria e da un amore potente con William, ricercatore canadese appassionato di lupi. Carlotta è una donna sfaccettata, segnata da una solitudine esistenziale che tuttavia non la spegne, ma la rende capace di scegliere strade inconsuete. Dalla vocazione universitaria abbandonata, alla decisione di unirsi a un gruppo di studiosi per seguire i lupi nelle foreste. È proprio l’incontro con il mondo selvatico che si rivela decisivo: qui Carlotta trova le chiavi per interpretare anche il proprio destino. La struttura de Il cuore infranto della quercia, libro è suddivisa in quattro parti — Il tempo delle foglie, Il tempo della carne, Il tempo delle pietre, Il tempo delle nubi — e il romanzo accompagna il lettore in un cammino che alterna un presente fatto di corsie ospedaliere e dialoghi mai interrotti con la natura. La scrittura della Carrano è di grande eleganza: ricca di sfumature, densa di contenuti e raffinata. Allo stesso modo, il lavoro di documentazione scientifica sulle abitudini dei lupi e sulla sindrome di Takotsubo conferisce profondità alla narrazione. Uno dei maggiori pregi del romanzo è la capacità di restituire la complessità dell’esperienza femminile: Carlotta è una donna vera, forte e fragile, madre affettuosa ma non sempre presente, amica sincera, amante intensa, professionista appassionata e i suoi legami con gli altri personaggi delineano questa rete di relazioni. Ma è soprattutto la riflessione sul rapporto tra essere umano e natura a rendere questo romanzo un’opera profonda: la quercia abbattuta non è solo l’albero che viene rimosso, ma il simbolo di un legame spezzato. E così il cuore di Carlotta, colpito da un dolore improvviso, diventa metafora di un’esistenza che cerca un nuovo modo per riconnettersi al mondo e a sé stessa.


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