Iran: a Teheran funerali di Stato, nella notte nuove esplosioni
Mentre nel Paese si commemorano i caduti della guerra dei “12 giorni” a Gaza continua la devastazione e in Israele risuonano gli allarmi antiaereo per un attacco dallo Yemen
Migliaia di persone si sono radunate in Iran, nel centro di Teheran per rendere omaggio ai cosiddetti “martiri” dei 12 giorni di guerra tra Iran e Israele. I funerali di Stato si sono svolti nei pressi di piazza Enghelab e dell’Università di Teheran, dove una folla compatta ha sfilato con bandiere nazionali, accompagnando i feretri avvolti nel tricolore iraniano. Tra le vittime onorate ai funerali, figurano alti ufficiali dell’esercito e scienziati militari caduti in seguito agli attacchi israeliani iniziati il 13 giugno contro obiettivi strategici nella Repubblica Islamica, ai quali Teheran ha prontamente risposto.
La tensione nella capitale è tornata a salire proprio nelle ultime ore. Secondo il media indipendente Iran International, diverse esplosioni sono state udite nella zona di Eslamshahr, a ovest di Teheran. Testimoni oculari hanno riferito sui social media di aver visto il cielo illuminarsi, mentre la contraerea veniva attivata. La zona colpita, quella di Bidganeh, ospita un importante complesso militare e un sito missilistico già preso di mira da Israele nei giorni scorsi.
Intanto il contesto regionale resta altamente instabile. Il presidente degli Stati Uniti Trump ha dichiarato che un accordo sul conflitto in corso a Gaza è “vicino”, aggiungendo che “non credo che l’Iran tenterà di riavviare il programma nucleare a breve”. Trump ha sottolineato che “la Repubblica islamica vuole incontrarci”, lasciando intendere uno spiraglio diplomatico nonostante la crescente escalation militare.
Nel frattempo, la Striscia di Gaza continua a contare le vittime: nelle ultime 24 ore, secondo le autorità sanitarie di Hamas, sono stati registrati 72 morti, molti dei quali colpiti mentre si trovavano in un mercato o nei pressi di centri per la distribuzione del cibo. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha respinto le accuse di attacchi deliberati contro civili, ma l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha comunque annunciato l’apertura di un’inchiesta interna sugli eventi.
La situazione resta dunque estremamente tesa. Anche in Israele sono tornati a suonare stamattina gli allarmi antiaereo nel sud del Paese, anche a Be’er Sheva e Dimona, per un missile lanciato dallo Yemen. Lo riportano i media locali. Le forze israeliane (Idf) hanno reso noto che è stato effettuato “un tentativo di intercettare” il missile, che “sembra sia stato intercettato con successo”.
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