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Esteri

Israele non ascolta nessuno: via libera a nuovi insediamenti in Cisgiordania

In arresto decine di palestinesi

di Enzo Ricci -


Nuova provocazione israeliana in Cisgiordania. Approvata in via definitiva la costruzione di 764 unità abitative in tre insediamenti. Ad annunciare l’ennesima forzatura del governo Netanyahu è stato il ministro delle Finanze, l’ultra-nazionalista Bezalel Smotrich, rivendicando che dall’inizio del suo mandato, alla fine del 2022, il Consiglio superiore di pianificazione ne ha già autorizzate circa 51.370. “Continuiamo la rivoluzione”, ha dichiarato Smotrich in una nota riportata dall’agenzia di stampa Reuters, aggiungendo che tutto “rientra in un chiaro processo strategico per rafforzare gli insediamenti e garantire continuità di vita, sicurezza e crescita e una sincera preoccupazione per il futuro dello Stato di Israele”. Queste nuove unità sorgeranno ad Hashmonaim, appena oltre la Linea Verde nel centro di Israele, e a Givat Zeev e Beitar Illit, vicino a Gerusalemme.

Il muro di Israele sulla Cisgiordania

Tel Aviv sbeffeggia i suoi stessi alleati, infischiandosene di appelli e note congiunte. Oltre agli atti di prevaricazione avallati dall’esecutivo, proseguono i fermi ad opera dei militari. Decine di palestinesi, tra cui alti esponenti di Hamas, sono stati arrestati dalle Forze di difesa israeliane (Idf) nella città di Nablus e circa 20 nel villaggio di Abu Dis, a est di Gerusalemme. A Nablus i soldati israeliani hanno anche fatto irruzione nei campi profughi, nella Città Vecchia e nell’area di Balata al-Balad.

Le violenze delle Forze di difesa israeliane

Un cecchino israeliano ha aperto il fuoco ad Al-Atatra, nella città di Beit Lahia nella Striscia di Gaza settentrionale, uccidendo un civile di 35 anni. Secondo quanto riportato dall’agenzia Wafa, soldati dell’esercito israeliano hanno sparato contro le tende che ospitavano gli sfollati a est di Deir al Balah, nella parte centrale dell’enclave, ferendo un minore.

La tempesta Byron minaccia gli sfollati

Le circa 850mila persone che hanno trovato rifugio in 761 campi profughi nella Striscia sono più vulnerabili alle inondazioni in vista dell’arrivo della tempesta Byron, che dovrebbe portare forti venti, piogge intense e grandine in tutta la Palestina fino a venerdì. Lo ha riferito l’Agenzia Onu per gli Aiuti umanitari (Ocha). “La tempesta invernale Byron è prevista per questa settimana, con rovesci che potrebbero causare inondazioni diffuse. Le passate tempeste hanno allagato i siti degli sfollati, contaminando le aree abitate con liquami e rifiuti solidi e colpendo migliaia di persone – si legge nell’ultimo bollettino Ochail 7 e l’8 dicembre sono stati registrati oltre 3.500 spostamenti di sfollati, probabilmente in previsione delle forti piogge”.

La garanzia di Hamas

Il leader politico di Hamas fuori Gaza, Khaled Meshaal, ha assicurato che il gruppo adotterà misure per frenare qualsiasi futuro attacco contro Israele, ma ha ribadito che consegnare le armi sarebbe come “togliere l’anima” alla fazione. In una intervista con Mawazin di Al Jazeera Arabic, Meshaal ha esposto le posizioni del movimento di resistenza su alcune questioni chiave in un quadro caratterizzato da una crescente preoccupazione per la tenuta del cessate il fuoco e il futuro della Striscia. Hamas ritiene che Israele abbia violato la tregua almeno 738 volte da quando è entrata in vigore il 10 ottobre. Khaled Meshaal ha confermato all’emittente che lui e i suoi non accetteranno un’autorità governativa non palestinese, riferendosi al nebuloso “Board of peace”.

L’affondo di Erdogan

“Purtroppo, le atrocità a Gaza e nei territori palestinesi occupati continuano, nonostante tutti gli sforzi della comunità internazionale. Questo genocidio, a causa del quale hanno perso la vita oltre 70.000 abitanti di Gaza, è una chiara indicazione che i valori menzionati nella dichiarazione universale dei diritti umani sono stati gravemente compromessi”. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel suo messaggio in occasione della giornata mondiale dei diritti umani. “L’unica via per una pace giusta e duratura a Gaza è rafforzare il cessate il fuoco stabilito con il contributo del nostro Paese e attuare con urgenza il modello della soluzione a due Stati, ha proseguito il leader turco, rimarcando che “Israele continua a dimostrare il suo disprezzo per la legge e l’ordine, violando il cessate il fuoco con attacchi che hanno ucciso almeno 370 palestinesi dall’11 ottobre”.


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