Esteri

Israele uccide tre ostaggi per sbaglio, a Tel Aviv scoppia la protesta

di Martina Melli -


Tre ostaggi di Gaza sono stati uccisi erroneamente dalle truppe israeliane che li avevano scambiati per una minaccia. I militari hanno espresso rimorso per il tragico incidente che ha scatenato le proteste a Tel Aviv.

Quando la notizia dell’incidente si è diffusa venerdì sera, centinaia di persone si sono riunite presso il Ministero della Difesa israeliano per chiedere al governo di garantire il rilascio degli oltre 130 ostaggi che Israele ritiene siano ancora detenuti nel territorio governato da Hamas.

L’Agence France-Presse riferisce che l’esercito israeliano ha detto che Yotam Haim, Alon Shamriz e Samer El-Talalqa – tutti ventenni – sono stati uccisi durante operazioni in un quartiere di Gaza City. I tre facevano parte delle circa 240 persone prese in ostaggio durante i raid di Hamas in Israele del 7 ottobre.

Il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari ha dichiarato: Durante il combattimento a Shejaiya, L’Idf di Israele ha erroneamente identificato tre ostaggi israeliani come una minaccia e di conseguenza ha sparato contro di loro e gli ostaggi sono stati uccisi. L’Idf esprime profondo dolore per questo disastro e condivide il dolore delle famiglie”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha descritto la loro morte come una “tragedia insopportabile”. “Tutto Israele è addolorato per la loro perdita”, ha detto, mentre la Casa Bianca lo ha definito un “tragico errore”.


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