Ivan Juric, fine anticipata dell’avventura atalantina
“L’Atalanta comunica che Ivan Juric è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra, insieme ai suoi collaboratori”.
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Ivan Juric non è più l’allenatore dell’Atalanta. La notizia, attesa da ore, è stata ufficializzata nella serata del 10 novembre 2025. Il tecnico croato paga un avvio di stagione deludente, culminato con due sconfitte consecutive in campionato che hanno fatto precipitare la Dea nella parte destra della classifica.
Un ciclo mai decollato
Ivan Juric era arrivato a Bergamo lo scorso giugno con l’ambizione di raccogliere l’eredità pesante di Gian Piero Gasperini. Tuttavia il progetto non ha mai preso quota. Dopo 11 giornate di Serie A, l’Atalanta ha raccolto appena 13 punti, frutto di un rendimento altalenante, la sconfitta interna per 3-0 contro il Sassuolo, seguita al ko con l’Udinese, ha rappresentato il punto di rottura.
Il comunicato del club
La società ha comunicato l’esonero con una nota fredda ma chiara: “L’Atalanta comunica che Ivan Juric è stato sollevato dall’incarico di allenatore della prima squadra, insieme ai suoi collaboratori”. Nessun riferimento diretto ai risultati, ma il messaggio è inequivocabile, serviva una scossa.
Palladino in panchina
Il nome era già caldo per la successione, è Raffaele Palladino il nuovo mister. L’ex tecnico della Fiorentina e profondo conoscitore del calcio propositivo. La sua filosofia si avvicina a quella gasperiniana, e potrebbe rappresentare una scelta di continuità stilistica.
Juric, un anno da dimenticare
Per Ivan Juric, il 2025 si conferma un anno nero: tre esoneri in dodici mesi (Roma, Southampton e ora Atalanta) ne mettono in discussione la tenuta psicologica e la capacità di adattamento. Ivan Juric ha mostrato sprazzi di buon calcio in Europa, ma non è bastato per salvare la panchina.
Ivan Juric e l’Atalanta, un matrimonio mai consumato
La storia tra Ivan Juric e l’Atalanta si chiude senza gloria. Un progetto nato con entusiasmo si è spento troppo in fretta, lasciando spazio a interrogativi e rimpianti. Ora la Dea guarda avanti per risalire la china.
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