Attualità

Kazakhstan ed Europa rafforzano la cooperazione a Strasburgo

di Cristiana Flaminio -


Ieri c’è stato un ventennale speciale che è stato celebrato a Strasburgo, quello dell’accordo di cooperazione tra l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (PACE) e il Parlamento della Repubblica del Kazakhstan. L’anniversario è stato onorato da una dichiarazione sul progresso delle relazioni tra Ue e lo Stato asiatico che è stata sottoscritta da ventuno membri del Consiglio d’Europa, tra cui gli italiani Maria Cristina Caretta, Elisabetta Gardini, Lucrezia Mantovani e il sammarinese Marco Nicolino.

Dopo i documenti, è stata la volta dell’analisi e delle strategie comuni per rafforzare la cooperazione e i rapporti d’amicizia tra le istituzioni. Un incontro in agenda nella giornata oggi. Alla riunione, presso il Consiglio d’Europa, che è stata moderata dal console generale del Kazakhstan, signora Anel Bakytbekkyzy, hanno partecipato il vice presidente del Senato kazako, Olga Perepechina, il capo delegazione dell’Ungheria presso l’Assemblea parlamentare, Zsolt Németh, il capo delegazione della Finlandia sempre presso Pace, Kimmo Kiljunen, la direttrice dell’ufficio per la sicurezza e l’integrità del Consiglio d’Europa, Hanne Juncher, il capo della Divisione del crimine economico e della cooperazione, Mustafa Ferati, il presidente di Vision & Global Trends, Tiberio Graziani.

Particolare attenzione è stata dedicata alle riforme costituzionali introdotte negli ultimi cinque anni dalla presidenza Tokayev, hanno concordato sulla progressiva convergenza dei principi base tra le istituzioni del Kazakhstan e il Consiglio d’Europa. Particolare riferimento, inoltre, è stato fatto sulle nuove leggi kazake in materia del rispetto dei diritti umani, dei principi democratici e della cooperazione internazionale, il passaggio storico da un sistema “super presidenziale” ad un Repubblica presidenziale con un parlamento forte e l’incoraggiamento al multipartitismo.

Infine si è parlato molto dei temi caldi dell’economia e, in particolare, delle questioni legate alla logistica e alle infrastrutture che migliorerebbero concretamente i rapporti tra la regione centroasiatica e l’Europa. A tal proposito, grande interesse ha destato il progetto legato al cosiddetto Corridoio di mezzo che, partendo dal Kazakhstan, raggiungerebbe l’Europa passando per l’Azerbaijan, la Turchia e la Georgia. Il Corridoio di mezzo, secondo quanto è emerso dalla tavola rotonda, renderebbe il Kazakhstan un vero e proprio hub, una piattaforma strategica in grado di unire l’Europa all’Asia. Un’iniziativa a cui il governo di Astana crede molto al punto da aver investito, negli ultimi dieci anni, qualcosa come 24 miliardi di euro e di aver previsto, nei prossimi sei anni, ulteriori investimenti da almeno sedici miliardi per infrastrutture e trasporti.

Raggiunto da l’Identità, il presidente di Vision & Global Trends, Tiberio Graziani, partecipante al side event sulla cooperazione tra il Kazakhstan e l’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, ha precisato “In generale sono soddisfatto dello scambio di idee avuto oggi con politici e funzionari del Kazakhstan e dell’Assemblea parlamentare. Tuttavia, tengo a sottolineare che a fronte dei passi in avanti sulla via della cooperazione tra Astana e il Consiglio d’Europa, peraltro concretamente espressi dalle ultime riforme costituzionali, non risulta da parte dell’Assemblea parlamentare il minimo accenno al rispetto dell’identità e della storia della popolazione kazaka. Anche la dichiarazione firmata firmata ieri in occasione dei venti anni dell’Accordo di Cooperazione non sembra tener conto della cultura di un partner importante per l’Europa quale il Kazakhstan è progressivamente diventato dal giorno della sua indipendenza”. Graziani ha infine concluso: “Ritengo che alla base di una qualunque cooperazione debba esserci stima reciproca tra le parti e rispetto delle rispettive identità e culture. Non può esserci, infatti, cooperazione vera e duratura sulla base di un unilaterale riconoscimento dei valori di una delle due parti”.


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