Kevin Hassett punta alla Fed ribaltando la narrazione sui dazi
Le credenziali del presidente del National Economic Council, la riscrittura dell'economia Usa
Ecco perché Kevin Hassett sgomma in pole nel caso in cui Donald Trump sceglierà, davvero, di silurare Jerome Powell dalla guida della Fed. Il motivo è da rintracciare nelle parole che l’economista, attualmente alla guida del National Economic Council, ha pronunciato durante un’intervista rilasciata alla Cnbc. Niente di clamoroso, sia chiaro. Almeno per i canoni dell’informazione e dell’attualità. Ma un cambio, copernicano, di prospettiva. Questo sì. E su uno dei temi più discussi e dibattuti delle politiche economiche di questi mesi ossia la vicenda dazi.
Kevin Hassett, ossia riscrivere la narrazione sui dazi
Kevin Hassett, come riportano i media americani, ha detto chiaramente che il peso dei dazi lo porteranno i produttori stranieri e non lo pagheranno i consumatori americani. Detta così, pare un’opinione come un’altra. Legittima, e appunto un’opinione. Vista alla luce dei rumors che lo danno tra i papabili alla guida della Fed, l’opinione diventa un cambio di passo. Finora, infatti, s’è detto, dati alla mano, che l’applicazione delle tariffe alla frontiera finirà per aggravare la situazione dei consumatori americani che dovranno far fronte all’ennesima fiammata in materia di carovita. Non una questione di semplice storytelling ma notevole e sostanziale.
L’ultima ridotta di Powell
Assediato da più parti, l’attuale banchiere centrale Jerome Powell s’è rinchiuso nella torre d’avorio Fed e si è rifiutato, decisamente, di ottemperare alle tante richieste giuntegli da parte del presidente Donald Trump. Una su tutte: abbassare il costo del denaro che, in America, ha stabilmente sfondato la quota del 4%. Le ragioni su cui Powell ha basato le sue scelte, e quelle del board, stanno nella volontà di valutare prima quale sarà l’effetto dei dazi sull’inflazione. E poi, chissà. Ecco, da qui il significato delle parole di Kevin Hassett. Cambiare tutto, radicalmente. A cominciare dalle analisi su cui poi si prendono le decisioni che impattano sulla vita delle persone, dentro e fuori gli Stati Uniti dal momento che la Fed, negli ultimi anni, ha ispirato le politiche monetarie rigoriste che hanno caratterizzato l’Occidente.
Chi è Hassett
Il profilo di Kevin Hassett è, politicamente, molto schierato. Conservatore attivo, repubblicano da sempre, presenza fissa nel Gop, consigliere speciale di George W. Bush e, prima di lui, di Bill Clinton. Ha collaborato alle campagne elettorali di John McCain e di Mitt Romney. Non si tratta di un nome che piace troppo alla base Maga, dal momento che fu già bersagliato, ai tempi della prima amministrazione Trump, dalle critiche per essere a favore dell’immigrazione. Che sia in pole per la poltronissima Fed, è un dato di fatto. Ma l’eventuale nomina aprirebbe, ancora, le cataratte della polemica politica e, secondo diversi analisti, incontrerebbe l’ostilità del mercato che non tollererebbe un’intromissione della politica così pesante negli affari economici. Cosa che, invece, Trump s’è imposto di fare.
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