Politica

La scelta di Mara e l’assist francese di Séjourné. Così si isola Calenda

di Edoardo Sirignano -

MARA CARFAGNA POLITICO


I francesi, ancora una volta, tornano a condizionare le vicende del centro italiano. Stephane Séjourné, uomo di fiducia di Macron e presidente del gruppo parlamentare di Renew Europe, sottolinea l’importanza del Terzo Polo per la politica europea. I cugini al governo dell’Eliseo, ancora una volta, dimostrano di avere tutto l’interesse a creare una valida alternativa alla destra di Meloni e alla sinistra a trazione Schlein. Un messaggio che arriva subito al mittente. A sposare la causa parigina, infatti, è un tale Nicola Danti, eurodeputato di Italia Viva e vicepresidente di Renew Europe (a Bruxelles nella stessa delegazione in cui risiede pure Giosi Ferrandino, appena passato ad Azione). Le corse in solitaria di Italia Viva e Azione, che tra l’altro secondo i sondaggi, non supererebbe la soglia del 5 per cento, non sono ben viste da chi pensa solo alle prossime europee. In Belgio, poco interessa se si faccia o meno il contenitore voluto da Calenda. Interessa, piuttosto, mantenere un fronte unito e far crescere un progetto, che non può chiudersi entro determinati recinti. Su tali posizioni, guarda caso si ritrova anche Mara Carfagna, da sempre vicina alle posizioni parigine. L’ex forzista sottolinea come il centro si può fare senza un partito unico. La salernitana, in perfetto stile democristiano, dopo aver coccolato per giorni il proprio leader, lo uccide tramite un’inatttesa proposta di “federazione”, che tanto piace a Emanuel e Matteo e poco a chi l’ha salvata tra i banchi di Montecitorio. L’ultima uscita della campana, nei fatti, mette in difficoltà una sola persona: “Carletto da Roma”. Basta, d’altronde, osservare la reazione dell’ex ministro a tali dichiarazioni. Prima dichiara di essere d’accordo al cento per cento con la sua presidentessa e poi le punta il dito contro. Un chiaro segnale di come il “pariolino”, a parte il conforto delle rilevazioni di Swg, si senta solo e minacciato da una possibile congiura. E’ sufficiente scorrere i lanci di agenzia per trovare più di qualche militante di Azione dubbioso verso il segretario e pronto a sposare la linea dell’ex paladina di Arcore. Quest’ultima non rompe con nessuno e parla con tutti, finanche con Andrea Marcucci, ex braccio destro del giglio fiorentino, che per i i più gli avrebbe suggerito la “federazione”. Ecco perchè l’assist di Macron a Mara sembra mettere le fondamenta per un Terzo Polo senza Calenda, in cui si ritroverebbero appunto renziani, piddini delusi ed ex forzisti.

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