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Esteri

La striscia di sangue si allunga. Altri studenti universitari palestinesi in Italia

Medici Senza Frontiere continua a prestare soccorso a tanti feriti

di Ernesto Ferrante -


Due adolescenti palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane a Kafr Aqab, a Gerusalemme Est. Sei miliziani di Hamas sono stati colpiti a morte dalle Idf dopo essere usciti dai tunnel a est di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Altri cinque sono stati catturati e portati in Israele per essere interrogati dallo Shin Bet. Si stima che decine di uomini della fazione siano ancora nascosti nei passaggi sotterranei della zona. Gli Stati Uniti avevano fatto pressione sullo Stato ebraico affinché consentisse loro di tornare in sicurezza nelle zone dell’enclave controllate dal movimento islamico di resistenza.

Israele insiste sui rapporti tra Hamas e Assad

L’esercito israeliano ha rivelato che durante le operazioni a Gaza sono stati scoperti diversi documenti che rivelerebbero un collegamento diretto tra Hamas e il deposto regime di Bashar al-Assad. A provarlo sarebbe la corrispondenza tra Yahya Sinwar e Ismail Haniyeh, l’ex leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e Mohammad Saeed Izadi, comandante del Corpo palestinese all’interno della Forza Quds del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche.

“La Siria è indispensabile per noi come base di rifugio e come spazio di costruzione e dispiegamento”, avrebbe scritto Sinwar in una di queste lettere, evidenziando l’importanza della permanenza al potere del regime di Assad. Rivelati anche i verbali di un incontro tra funzionari di Izadi, Hamas e Hezbollah, in cui vengono spiegate dettagliatamente le modalità con cui intendono riallacciare le relazioni tra i gruppi e la leadership di Damasco, riducendo al minimo le reazioni negative dell’opinione pubblica sulla futura cooperazione.

Sarebbe stato inoltre organizzato un incontro tra l’ex presidente siriano e diverse fazioni palestinesi. Haniyeh avrebbe chiesto alla Siria di rilasciare i prigionieri palestinesi detenuti, sostenendo che tale decisione avrebbe “contribuito a sollevare il clamore pubblico” riguardo alla ripresa delle relazioni.

Msf denuncia gli effetti disastrosi dei raid israeliani

Medici Senza Frontiere ha denunciato l’ennesimo spargimento di sangue nella Striscia. Le squadre di Msf, si legge in un comunicato, continuano a prestare soccorso ai feriti, tra cui donne e bambini con fratture esposte e ferite da arma da fuoco agli arti e alla testa, a seguito degli attacchi israeliani dello scorso 19 novembre. L’Unicef ha parlato di una media di quasi due bambini uccisi ogni giorno da quando è entrato in vigore il cessate il fuoco.

I donatori per la Palestina si organizzano

Giovedì si è tenuta la prima riunione del “Gruppo donatori per la Palestina”, organizzata dalla Commissione Europea all’indomani dell’adozione della Risoluzione 2803 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che sostiene il Piano di Pace del Presidente Trump e rilancia la prospettiva di uno Stato palestinese. A renderlo noto è stata la Farnesina. Tra i temi affrontati, oltre alla situazione nella Striscia di Gaza: la sostenibilità di bilancio dell’Autorità Palestinese, i progressi nell’agenda di riforme e la ripresa economica della Cisgiordania.

Il ruolo italiano

Per l‘Italia ha partecipato il sottosegretario agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Maria Tripodi, su delega del ministro Antonio Tajani. Nel suo intervento, Tripodi ha rimarcato il ruolo di primo piano svolto dal governo a sostegno all’Autorità Palestinese nei suoi sforzi di riforma, “in vista dell’assunzione di piene responsabilità di governo all’interno di confini riconosciuti, coerentemente con la soluzione a due Stati”. Con riferimento a Gaza, Tripodi ha riaffermato l’intenzione italiana di contribuire pienamente all’assistenza umanitaria nella Striscia e al suo processo di ricostruzione, ricordando l’annuncio dello stanziamento di 60 milioni di euro fatto da Tajani.

Un altro gruppo di studenti palestinesi in Italia

Nell’ambito dei “corridoi universitari”, dalla Striscia di Gaza è arrivato ieri in Italia un nuovo gruppo di 26 studenti palestinesi che beneficiano di borse di studio in atenei del nostro Paese, grazie al progetto Iupals – Italian Universities for Palestinian Students. Sono molte le Università che li accoglieranno: gli Atenei di Bari, Brescia, Cagliari, Macerata, Molise, Napoli “Federico II” e Parthenope, Parma, Roma Tre, Venezia – Iuav. In totale, sono 41 gli aderenti, tramite la Conferenza dei Rettori – Crui, al progetto Iupals. Ad oggi sono circa 1.350 i palestinesi ospitati.


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