Politica

Le nuove norma sul Pnrr blindano risorse e tempistiche. Intervista a Roberto Pella

di Giuseppe Ariola -

On. Roberto Pella


Lei è stato relatore del decreto sul Pnrr approvato ieri alla Camera, quali sono le novità in merito alla governance?
“Il decreto affina e introduce le disposizioni per garantire l’attuazione del Piano, modificando la governance per il Pnrr e il Pnc, incrementando per gli anni 2024/2026 la dotazione economica del Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia, autorizzando la spesa per interventi non più finanziati con le risorse del Pnrr per gli anni 2024/2029. Ora si prevede la necessaria implementazione di risorse umane. Inoltre, contiene importanti norme in materia di istruzione, di università e ricerca, di digitalizzazione, di riduzione dei tempi di pagamento da parte delle Pa, di investimenti per infrastrutture e trasporti, di ambiente, di giustizia, di salute e di lavoro”.


Si possono ritenere finalmente al sicuro le risorse che finanziano il Piano?
“Si è certamente messo un punto importante, in particolare per quanto riguarda la messa a terra dei progetti previsti e dei relativi investimenti necessari alla loro realizzazione. Una risposta fondamentale su diversi fronti: da un lato, nei confronti delle varie amministrazioni pubbliche chiamate ad attuare sui territori quanto previsto da questo piano di rilancio. Dall’altro, il licenziamento di questo provvedimento fornisce un’ulteriore conferma del nostro impegno all’Ue. Insomma, si tratta dell’ennesima prova di serietà e affidabilità da parte dell’Italia, ottenuta grazie alla dedizione del ministro Fitto, dell’intero governo Meloni e di tutta la maggioranza. Senza dimenticare che questi fondi sono stati ottenuti grazie all’autorevolezza di Silvio Berlusconi e Antonio Tajani presso le istituzioni europee. Oggi, con questo decreto non solo le risorse europee sono state messe in piena sicurezza, ma sono stati garantiti anche quei progetti che non potevano essere finanziati dal Pnrr per una questione di tempistiche realizzative che avrebbero sforato il 2026, ma che saranno comunque realizzati con le risorse che questo provvedimento indica centesimo per centesimo”.

Eppure le opposizioni sono scettiche…..
“E’ il loro mestiere, certamente non facile con un governo che lavora bene e ottiene risultati. Ricordo i mesi in cui le opposizioni, quando si propose di modificare il Pnnr, sostenevano che il nuovo progetto non sarebbe mai stato approvato. L’approvazione è arrivata ed è stata piena. E’ chiaro che diventa difficile per loro ammettere di aver sbagliato. Più facile aprire fronti polemici. E mentre loro polemizzano Forza Italia ha fatto approvare importanti emendamenti sulla sanità. Penso alla norma che consentirà ai policlinici universitari di continuare ad operare in piena efficienza, conservando il personale medico già assunto o agli specializzandi che potranno proseguire la loro attività nelle strutture sanitarie, solo per fare due esempi. Se i sondaggi ci danno in forte crescita è sicuramente dovuto all’autorevolezza del segretario Tajani e al lavoro che i gruppi parlamentari, guidati molto bene da Barelli e Gasparri, sanno imporre a ogni provvedimento con emendamenti efficaci e puntuali, così come i nostri ministri e governatori”.


Si è parlato molto degli ordini del giorno sull’aborto. La maggioranza ha tenuto ma con diverse astensioni.
“E’ un tema delicato sul quale è normale che ciascuno decida in base alla propria coscienza più che all’appartenenza politica. Per quanto riguarda gli ordini del giorno dell’opposizione e soprattutto il tono della polemica, probabilmente risentivano del fatto che i colleghi non si erano minimamente accorti dell’emendamento in commissione. Quando è stato votato nessuno ha detto mezza parola, a differenza di quanto invece hanno fatto sulle tematiche del lavoro dove è addirittura venuta in commissione la ministra Calderone. Se avessero fatto lo stesso sull’emendamento del collega Malagola, forse avrebbero potuto ottenere qualche risultato”.

Lei è anche vicepresidente vicario dell’Anci. Quali sono le principali novità per i comuni?
“Abbiamo approvato la norma che proroga i tempi per l’aggiornamento dei cronoprogrammi sulla piattaforma Regis e la riduzione dei tempi di pagamento che vincola il Tavolo tecnico alla comunicazione dei ritardi alla Cabina di Regia, nel caso in cui l’indicatore di ritardo annuale dei pagamenti dell’ente locale risulti condizionato dal ritardo dei trasferimenti da parte di amministrazioni statali o regionali. Abbiamo definito tempi certi per l’incremento dell’anticipazione al 30% e approvato l’estensione ad appalti di forniture e servizi delle deroghe e semplificazioni già previste per interventi Pnrr. Inoltre, saranno consentiti gli incarichi a soggetti in quiescenza e sono state estese le graduatorie del personale scolastico educativo e ausiliario, fino al 2027. Infine, abbiamo definito le proprietà accompagnate dalle risorse per i piccoli comuni che rappresentano il 70% dei comuni e il 60% del territorio nazionale, a dimostrazione che la maggioranza e in modo particolare Forza Italia hanno un’attenzione concreta verso i territori. Chi come me fa il sindaco, le può assicurare che queste misure sono importanti per la gestione quotidiana dei problemi e molto apprezzate da tutti gli amministratori di ogni forza politica”.


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