Attualità

Lega stoppata al Senato sul terzo mandato e sulla bocciatura dei ballottaggi per i sindaci

di Angelo Vitale -


“Era già tutto previsto”, come nella nota canzone. Il relatore del Dl elezioni Alberto Balboni (FdI) aveva espresso parere negativo sugli emendamenti di Italia Viva e Lega sul terzo mandato per i presidenti di Regione. Il governo, attraverso la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, si era rimesso all’Aula. Con il senatore della Lega Paolo Tosato, firmatario dell’emendamento a “ringraziare il governo per non aver espresso parere contrario a questo emendamento. Non c’è una posizione contraria del governo, ma lascia al parlamento la possibilità di avviare un dibattito sull’argomento. Difendiamo questo emendamento con orgoglio, perché riteniamo di interpretare non solo la posizione della conferenza delle regioni ma soprattutto la volontà e diritto dei cittadini di scegliere da quali amministratori essere governati”.

Subito dopo, con 112 voti contrari, 26 favorevoli e 3 astenuti, l’Aula del Senato respingeva ieri pomeriggio gli emendamenti relativi all’estensione del terzo mandato per presidenti di regione e sindaci. Con la Lega frenata pure sulla proposta di eliminare il ballottaggio per i sindaci. Esito complessivo sul quale si era lanciato subito il presidente del gruppo Pd al Senato, Francesco Boccia: a suo avviso, utilizzato “per regolare conti all’interno della maggioranza”.

In serata, a tranquillizzare le acque da più parti dipinte come mosse nella maggioranza ci aveva pensato il presidente di Noi Moderati, Maurizio Lupi: “”Sul terzo mandato e sul ballottaggio nei piccoli Comuni si sta consumando una tempesta in un bicchiere d’acqua: è una legittima proposta che il Parlamento può discutere e votare senza alcuna conseguenza su maggioranza ed esecutivo. Quanto all’opposizione, capiamo alzare i toni, ma urlare e definire un golpe la proposta di abolire il ballottaggio nei piccoli comuni quando uno dei candidati superi il 40%, è francamente ridicolo”.

E lo stesso presidente dei senatori azzurri Maurizio Gasparri rasserenava gli animi, polemizzando con il presidente Anci Antonio Decaro: “E’ una questione sulla quale discuteremo ancora e sono certo che questa modifica sarà approvata. Il ballottaggio è uno dei metodi elettorali, ma sappiamo tutti che a volte al secondo turno vengono eletti sindaci che hanno preso meno voti del candidato arrivato secondo al primo turno. Ritengo che sia assolutamente legittimo non prevedere i ballottaggi se una coalizione ha superato il 40%. Non si tratta di un’alterazione della democrazia, come sostiene il presidente dell’Anci che, da un lato, non vuole l’abolizione del ballottaggio, ma dall’altro chiede il terzo mandato per se stesso. Ogni opinione è legittima, ma i toni che ha usato oggi sono impropri. Ricordiamo che qui siamo nella Repubblica italiana e non nella Repubblica del presidente dell’Anci. Lui non decide per tutti”.


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