Leonardo in caduta ma in crescita del 600% dalla guerra
Da ieri il titolo in calo dopo il vertice di Washington ma rimane in crescita
Leonardo in caduta libera? La ricerca della pace in Ucraina passa sulle strade lastricate di denaro del business della guerra, in Occidente chiamata garbatamente “Difesa” non solo per differenziarla dai veri e propri conflitti cui talvolta ci si impegna con le proprie truppe ma principalmente per caratterizzare un comparto che macina denaro, con un export frequentemente opaco verso Paesi chiacchierati, non a caso un tema tenuto sottotraccia nel nostro Paese ove la politica di ogni colore teme di affermare esplicitamente che una parte dell’economia del Paese è assicurata dalla produzione e dal commercio delle armi.
L’aerospazio, la difesa, le armi
Chi scrive, negli anni ’80, alle porte di Roma e a debita distanza assistette, in varie ma ravvicinate ore della stessa giornata, all’ingresso di due diverse delegazioni di Iran e Iraq (allora in guerra) nella sede di una nota impresa nazionale di questo comparto. Chi mi indicò questa circostanza mi illustrava la cautela d’obbligo nel trattare con entrambe il loro interesse comune ad acquisire produzioni italiane (i Firos), senza apertamente contrariarle facendole incrociare nello stesso posto.
Un episodio anche banale per dire come la produzione e il commercio di sistemi avanzati di questo settore non si sia mai fermata.
Il crollo del titolo Leonardo
E’ quindi fisiologico, dicono i mercati – L’identità ne ha scritto nel suo numero oggi in edicola, l’argomento è da ieri all’attenzione degli analisti più accorti – che insieme a tanti titoli esteri del settore, le azioni di Leonardo siano andate in caduta libera quando, dalla sera di lunedì, è divenuto evidente a tutto il mondo che il presidente ucraino Zelensky avesse a Washington avanzato la proposta di acquistare fino fino a “100 miliardi di dollari di armi statunitensi come garanzia di sicurezza nazionale”. Peraltro, con le risorse degli stessi Paesi Ue in cui le aziende che producono armi hanno cominciato a veder calare i loro titoli.
Azioni Leonardo in caduta libera ma la crescita permane record
Calo fisiologico che non può però trasformarsi in un piagnisteo. BorsaInside faceva notare ieri come il titolo dell’azienda guidata dall’ex ministro grillino della Transizione ecologica Roberto Cingolani resti comunque “in crescita dell’80% da inizio anno, del 262% negli ultimi due anni, del 425% negli ultimi tre e di oltre il 600% dall’inizio del conflitto in Ucraina”.
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