Politica

“L’errore è dei Servizi un campanello d’allarme ora il Governo intervenga”

di Edoardo Sirignano -

FABRIZIO CICCHITTO POLITICO


“L’intervento di Nordio è stato flebile. Lo sbaglio, però, è concentrarsi su un inutile scontro tra il Guardasigilli e la magistratura, ignorando che chi doveva suonare il campanello d’allarme non lo ha fatto. Mi riferisco ovviamente ai servizi segreti”. A dirlo Fabrizio Cicchitto, ex capogruppo del Pdl e presidente dell’associazione garantista “Riformismo&Libertà”.
Ritiene giusto dare tutte le colpe a Nordio?
Sbagliato! Vanno equamente distribuite. Da parte della magistratura di Milano, ad esempio, abbiamo avuto due indirizzi: la Procura era per il carcere, mentre i togati giudicanti erano per gli arresti domiciliari. Detto ciò, il ministro della Giustizia si è dimostrato abbastanza inesistente. Anche in questo senso, comunque, ci troviamo di fronte a due interpretazioni.
A cosa fa riferimento?
C’era chi riteneva che il parere di Nordio fosse decisivo e c’è chi invece, sosteneva che quello definitivo spettasse ai giudici. Secondo la prima scuola di pensiero il ministro della Giustizia poteva far rimanere Artem Uss in un istituto penitenziario. Per l’altra, invece, il Guardasigilli, in base alle valutazioni che aveva da parte degli americani, doveva sottoporre il problema alla magistratura, che poi avrebbe dovuto decidere. Mi riferisco a quanto sostiene Spataro.
Quale delle due è corretta?
Non ho la competenza giuridica per dirlo. L’unica certezza è che l’intervento di Nordio è stato flebile. Non ha espresso un parere in modo netto. Ha semplicemente detto agli americani che in Italia stare ai domiciliari con il braccialetto è come essere in carcere. Ha paventato un ottimismo, smentito dai fatti.
A proposito di braccialetto, neanche in tal senso si è stati abbastanza chiari…
Non si è capito ancora se c’è stata un’omissione sul braccialetto cha ha smesso di funzionare e chi doveva accorgersene non lo ha fatto oppure è stata portata avanti un’operazione molto sofisticata per cui è stato staccato. La domanda è una soltanto.
Quale?
Sappiamo nulla della squadra che ha aiutato Uss a scappare? È strano, ad esempio, che non siano circolate notizie in merito alla sua composizione, alla presenza o meno di nostri connazionali. Una cosa è certa, stiamo parlando di aspetti abbastanza singolari.
Possiamo parlare, quindi, di imbarazzo di Palazzo Chigi verso l’alleato americano?
Non è verso gli Stati Uniti, ma piuttosto verso noi stessi. Sento Spataro, di cui non condivido quasi mai nulla, dire che siamo in difficoltà con l’America. Il vero problema è quanto avviene nel Paese alle nostre spalle. Qui entra in gioco un altro capitolo. Pur ritenendo che il Guardasigilli sia intervenuto in modo assai flebile e la magistratura si sia spaccata, il vero nodo è quello relativo ai servizi. Sbagliato dire non c’entrano perché non sono stati interessati. Si sarebbero dovuti attivare da soli, indipendentemente dall’Fbi o da qualche altra cosa. Stiamo parlando di una grana aperta pubblicamente. Non c’è nulla di segreto.
Cosa dovevano fare i servizi?
Capire quale era la posta in gioco e dare le dovute informazioni al Viminale, al ministro della Giustizia, della Difesa e al Premier. Non basta dire i servizi non c’entrano per assolverli. In questo modo, la stessa Meloni si dà la zappa sui piedi. Sarebbe, infatti, un’assenza inquietante. Su una cosa del genere, i nostri 007 non devono essere chiamati. Deve avvenire, piuttosto, il contrario. Avendo le dovute conoscenze, era loro compito dare l’allarme. Rispetto a un qualcosa del genere, si doveva dare un’occhiata, che purtroppo non è stata data. Stiamo parlando di un personaggio con interessi strategici ed economici importanti, che non può non essere monitorato.
La stessa Meloni, intanto, ammette lo sbaglio…
Premesso che la premier sull’argomento è in totale buonafede, come minimo c’è un errore di omissione, mi riferisco ai Servizi e come massimo di valutazione, ovvero quella della magistratura giudicante. Allo stesso modo non possiamo escludere uno sbaglio di valutazione e di intervento da parte di Nordio.
I russi, intanto, non solo portano a termine l’operazione, ma la sbandierano anche…
È una provocazione sia nei confronti del governo italiano che di quello americano. Qualcuno ha voluto dire che non siamo credibili e non sappiamo fare le cose. Dobbiamo, inoltre, chiederci se realmente esista una rete del Cremlino così stratificata del nostro Paese. Stiamo parlando di un russo che è riuscito a scappare dall’Italia senza che nessuno se ne accorgesse.
Più di qualcuno, intanto, attribuisce le colpe alla giustizia, che ancora una volta si è dimostrata divisa…
È fisiologico che la Procura dica delle cose e la magistratura giudicante altre. Posso dire, al massimo, che quest’ultima ha sbagliato nel merito, considerando che la prima aveva capito che non bisognava procedere in quel modo.
Da tutta questa situazione chi ha le redini del Paes,e come può uscirne?
Prima di far parlare Nordio alla Camera, metterei al lavoro e non poco il Copasir. Per capire bene la vicenda, bisogna rovesciare la piramide e chiedere ai servizi di dare informazioni più dettagliate al governo. Mi sembra, invece, che si vada verso un’altra direzione, ovvero verso un inutile scontro tra il ministro e la magistratura milanese. Tutto ciò mi lascia abbastanza perplesso. Sia Nordio che i togati lombardi sono stati lasciati soli da chi doveva guidarli e invece non lo ha fatto.

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