Politica

L’INTERVISTA – Dal patriarcato all’Expo verso Riyad, Magdi Allam: “L’Islam ha già conquistato l’Occidente”

di Edoardo Sirignano -

MAGDI CRISTIANO ALLAM


“Il vero femminicidio e il vero patriarcato che ha già conquistato l’Occidente è quello islamico”. A dirlo il giornalista e saggista Magdi Allam.

Dopo il mondiale in Qatar, l’Expo 2030 pare andrà a Riyad. L’islam si sta prendendo l’Occidente?

Al livello più alto, la grande finanza ha già fatto investimenti cospicui. Basti pensare all’acquisto dei grattacieli a Milano o delle grandi squadre di calcio. Al livello basso, invece, la sostituzione demografica, la proliferazione di moschee, scuole coraniche o entità dedite a promuovere la codificazione del reato penale di islamofobia (divieto assoluto di criticare e ancor di più di condannare l’islam come religione) avanzano incessantemente.

A chi si riferisce?

Ai taglia-lingua, a chi riesce a imporci dentro casa nostra di non essere noi stessi. Churchill definì Chamberlain, che nel 1938 consentì a Hitler di annettere la regione dei Sudeti in Ceclosovacchia, persona conciliante che nutre il coccodrillo con la speranza di essere mangiato per ultimo. Stiamo commettendo il medesimo errore.

Che idea si è fatto rispetto a casi come Monfalcone, dove un’eccessiva integrazione diventa emergenza…

È il caso emblematico di quando si accetta lo straniero senza chiedergli di rispettare le regole su cui si fonda la civile convivenza, e senza sanzionare chi le disattende. A Monfalcone giovani del Bangladesh sono stati chiamati da Fincantieri per colmare il vuoto di manodopera nei cantieri navali. Si è dimenticato, però, che queste persone finito il lavoro non scompaiono. Quei ragazzi, in grado di dormire anche in venti in una stanza, con turni per dormire, prima o poi, avrebbero rivendicato quanto gli viene inculcato dall’islam. Ecco perché una volta essersi ricongiunti con le famiglie, considerando che in Italia basta un’unità alloggiativa e un reddito per richiamarla, hanno avviato più di una semplice islamizzazione. Il centro di Monfalcone oggi è off-limits, interdetto agli italiani.

È un qualcosa di isolato?
Assolutamente no! Lo stesso avviene a Porta Palazzo a Torino, nel quartiere di Centocelle o a Piazza Vittorio a Roma. L’errore è solo nostro.

Perché?

Avremmo dovuto richiedere a questi stranieri di conoscere le regole su cui si fonda la civile convivenza, di rispettare la sacralità della vita, la pari dignità tra uomo e donna. Conquiste millenarie, invece, sono state perse in qualche decennio.

Mentre in Italia si parla di patriarcato per un femminicidio, una cultura non certamente matriarcale si è già presa il nostro mondo…

L’idea del patriarcato in Italia si scontra con la realtà. Negli anni 50 e 60 venivamo dipinti come terra di latin lover, in cui avvenenti ragazze del nord Europa venivano per avere avventure amorose. Oggi succede il contrario. Anche signore di una certa età scappano sull’altra sponda del Mediterraneo o in Sud America per cercare compagnia. In Italia anche la figura del padre famiglia è stata abolita. Quando succedono liti in famiglia, nel 90% dei casi, soprattutto se ci sono figli, la ragione viene data alla donna. Il patriarcato, invece, è ben radicato nell’islam, che ha già conquistato l’Occidente e concepisce la donna come un essere antropologicamente inferiore: la sua testimonianza vale la metà di quella di un uomo; eredita la metà di ciò che spetta a un maschio, viene riconosciuta la poligamia (si possono sposare fino a quattro mogli in contemporanea, senza contare le schiave). Stiamo rischiando di accreditare una realtà incompatibile alla nostra.

Senza immigrati, però, intere regioni saranno deserte, considerando che a queste latitudini si fanno sempre meno figli…

È sbagliato colmare il vuoto demografico facendo entrare in Italia giovanotti in età fertile e prevalentemente islamici. Stiamo parlando di persone che non solo non conoscono la nostra lingua, ma disprezzano la nostra civiltà e vogliono imporci la loro religione come unico e indiscusso sistema di potere. Rischiamo di abbandonare i nostri figli alla prospettiva della schiavitù dell’islam. Le nostre donne saranno asservite a un sistema maschilista e misogino.

Diversi Paesi arabi, intanto, ci chiedono di superare le barriere, togliendo addirittura Schengen…

Dobbiamo salvaguardare l’interesse supremo dell’Italia come Patria. Non possiamo continuare a essere condizionati dall’egoismo di Francia, Germania e altri, che invocando il trattato di Dublino, ci obbligano ad accollarci gran parte dei clandestini, con la scusa del primo approdo. Occorre ribellarsi subito!


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