Politica

L’INTERVISTA – La guerra tra Israele e Palestina divide la piazza della sinistra, Cacciari: “Il Pd non conta più, c’è solo l’America”

di Edoardo Sirignano -

MASSIMO CACCIARI POLITICO


“Il Pd non conta più, c’è solo l’America”. A dirlo il filosofo Massimo Cacciari. La guerra tra Israele e Palestina divide la piazza della sinistra. Qualcuno, addirittura, sostiene che tra i dem c’è chi è pronto a sposare la causa di Hamas. Una cosa è certa, regna un gran confusione tra chi pensa che sostenere la battaglia per la libertà di un popolo sia condividere le azioni poco civili e democratiche di una frangia terroristica.

Il Pd si prepara a scendere in piazza. Che idea si è fatto rispetto alla manifestazione tanto voluta dalla segretaria Schlein?

Non so di cosa si tratti.

L’argomento del corteo sarà certamente il recente conflitto in Medio Oriente. La sinistra, come qualcuno sostiene, sposa la causa palestinese?

Non ho seguito il dibattito politico. Sapere cosa ne pensa il Partito Democratico, però, è l’ultima cosa che mi interessa. Stiamo parlando di un soggetto che non conta nulla. Detto ciò, è poco importante sapere cosa dicono i partiti di una tragedia. In Italia, nei fatti, conta solo quello che dicono gli Stati Uniti.

Il governo Meloni come si sta comportando rispetto a tutto ciò?

Sta semplicemente obbedendo a quello che dicono gli americani. Non c’è molto da dire.

In un clima generale di confusione, non si rischia che qualcuno confonda le ragioni di un popolo oppresso con quelle dei terroristi?

La causa palestinese non è quella dei terroristi. È come dire che sono uguali l’Italia e la Meloni. In ogni nazione ci sono forze politiche differenti. Dentro la nazione palestinese, purtroppo, vi è Hamas, che ha preso determinate posizioni di potere per varie ragioni, tra cui la mancanza di un accordo con Israele. L’Olp, prima Arafat e poi Abu Mazen, non è riuscita a trovare un’intesa e questo ha dato spazio alle posizioni più estreme.

Ci sono, però, altre ragioni che spiegano l’ascesa di Hamas.

Mentre l’Olp è una banda di corrotti, Hamas fa anche opere assistenziali a cura dei deboli. Ha costruito ospedali e fatto beneficenza. Stiamo parlando di un fenomeno, che si è già verificato in altri paesi mediorientali. I gruppi estremisti, spesso, sono quelli che sono più propensi a seguire le sofferenze del popolo e ciò viene apprezzato dalla gente comune. Quelli che sono, invece, al governo solitamente sono una banda di incompetenti. Detto ciò, Hamas è una profonda sciagura per i palestinesi. I suoi obiettivi, essendo irrealizzabili, producono sofferenze continue, quasi infinite, per la popolazione.

L’Occidente cosa può fare per far terminare le ostilità? Bertinotti, ad esempio, su queste colonne, ha consigliato agli israeliani di liberare Marwan Barghuthi, tra trent’anni in carcere e ancora oggi leader più popolare tra i palestinesi…

Se da una parte c’è Hamas e dall’atra c’è Netanyahu, non ne usciremo mai. Bisogna condannare l’organizzazione paramilitare palestinese perché è una sciagura per il suo popolo. Si pone, infatti. l’obiettivo irrealizzabile della distruzione di Israele, ovvero intende portare avanti una guerra infinita, senza badare troppo a quanto succederà alla gente che vive in quei territori. Allo stesso modo, è più che sbagliata l’idea del presidente israeliano. Non è da mente pensante, che conta, dire che si possa arrivare a una completa sicurezza di Israele con dei nemici mortali confinanti, come appunto Hezbollah e Hamas. Netanyahu e Hamas sono, allo stesso modo, sciagure per la loro gente. Non dimentichiamo mai!

Così, però, non si va verso la terza guerra mondiale?

È la situazione generale che ci porta verso un conflitto planetario. Ci sono una serie di crisi, molto gravi, che si accumulano. Prima scoppia l’Ucraina, adesso il Medio Oriente, la Palestina e Israele.  In prospettiva toccherà alla Cina. È chiaro, dunque, che tutta questa situazione di disordine globale può scoppiare da un momento all’altro.

Cosa si può fare, intanto, per arrivare al peggio?

I vari leader dovrebbero ragionare e trovare un accordo per risolvere i vari conflitti. Ciò non possono farlo gli staterelli, come l’Italia. L’Europa non è altro che un insieme di staterelli. Non ha fatto alcuna politica comune, se non sul piano monetario e commerciale. Questa partita si gioca tutta tra gli Stati Uniti e Israele e fra gli Stati Uniti e le altre grandi potenze. Mi riferisco a Russia, Cina e Brics o meglio ancora quelle nazioni che stanno emergendo e vorrebbero una pace, come India, Brasile, Indonesia.

Quell’America, considerata fino a ieri la guardiana del globo, sta perdendo la sua funzione?

È grave che, nell’ultimo periodo, Israele sembra non ascoltare gli Stati Uniti. È certamente una grande novità. Non so spiegarne le ragioni, ma deve indurci a una riflessione.  


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