Politica

L’INTERVISTA – Rosato: “Per la Terza Repubblica occorre un’intesa di ampio respiro, non un atto di forza della maggioranza”

di Edoardo Sirignano -

ETTORE ROSATO, DEPUTATO AL PARLAMENTO ITALIANO, AZIONE - ITALIA VIVA - RENEW EUROPE


“Per entrare nella Terza Repubblica occorre un’intesa di ampio respiro e non un atto di forza della maggioranza. Disponibili a sederci a un tavolo solo se ci sarà un confronto di merito”. A dirlo Ettore Rosato, deputato del gruppo Azione-Italia Viva.

Il governo è pronto a varare il presidenzialismo. È una svolta?

Leggeremo i testi. Le cose che emergono non mi convincono affatto.

Cosa occorre per chiudere la Seconda Repubblica?

Occorre la politica, che passi attraverso un’intesa di ampio respiro fra tutti i gruppi parlamentari e non mediante un atto di forza della maggioranza.

È giusto che i cittadini votino il presidente del Consiglio?

Ci sono molti modi per farlo. É importante non indebolire istituzioni che nel nostro Paese funzionano, prima fra tutte il presidente della Repubblica.

Il Rosatellum è ormai superato?

Se cambierà l’assetto istituzionale, è necessario modificare anche la legge elettorale. Quando siamo andati in aula la prima volta, con un consenso che andava oltre il Pd e comprendeva anche Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle. c’era un’intesa sul proporzionale puro con lo sbarramento al 5 per cento. Il riferimento era il modello tedesco. Stiamo parlando di un sistema che ha garantito stabilità alla Germania per molti anni.

Le grandi riforme sono state la causa della caduta di Renzi. Lo saranno anche per Meloni?

Mi auguro che le riforme si facciano. Per fare ciò è prioritario individuare quali siano i problemi da affrontare. Un legame più forte tra chi governa e l’indicazione di voto è certamente utile, ma allo stesso tempo è basilare superare quel bicameralismo paritario, oggi elemento critico. Ingessa, infatti, il sistema legislativo e giustifica la produzione esagerata di decreti, con cui, nei fatti, ingolfiamo l’Italia.

Qualcun altro, al contrario, sostiene che questi cambiamenti serviranno ad allargare il consenso per chi è a Palazzo Chigi. È d’accordo?

Per allargare il consenso della premier servono riforme economiche, soldi in tasca agli italiani, velocità di rapporti con la pubblica amministrazione per le imprese, supporto alle aziende che fanno l’export, una sanità più efficiente e non un braccio di ferro sulle riforme.

È disponibile, intanto, a votare col suo partito, un pacchetto di riforme qualora le venga richiesto?

Sono più che disponibile, anzi sono interessato al fatto che ci si sieda a un tavolo dove il governo porti le sue proposte, ma apra ance un vero confronto di merito per trovare un’intesa ampia e al rialzo.

Si può costruire un’alternativa al bipolarismo senza Matteo Renzi?

L’alternativa al bipolarismo si costruisce con una politica capace di mostrare che si può cucire tra posizioni diverse, mettere insieme opinioni differenti, trovando una sintesi, recuperare un rapporto, che sia più concentrato sulle cose da fare che sugli slogan.

Sono finiti, nel frattempo, i veementi attacchi da parte suoi ex compagni di viaggio di Italia Viva?

Vivo sempre molto sereno.


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