Attualità

Lo zoo in Danimarca chiede animali domestici per sfamare i leoni

Ma pure tigri, coccodrilli e altri predatori: la richiesta sta impazzire i social

di Pietro Pertosa -


C’è uno zoo in Danimarca che ha chiesto, sui social, a chi avesse necessità di “liberarsi” dei suoi animali domestici di donarglieli in modo da farli mangiare alle tigri, ai leoni e agli altri predatori ospiti nelle sue gabbie. Il caso arriva da Aalborg e la singolare richiesta della struttura è immediatamente diventata virale. Cogliendo, chiaramente, reazioni tra le più disparate. Chi si indigna per una richiesta tanto sfacciata e “crudele”, chi, invece, sta già preparando le sue “donazioni”. Dopo il caso dello zoo tedesco che ha soppresso dodici babbuini per mancanza di spazio, un’altra struttura per animali scatena il dibattito social.

La singolare richiesta dello zoo in Danimarca

È arrivata tramite social. Con un post corredato dalla foto di un gatto che ruggisce o, più semplicemente, sbadiglia. Ma che mostra la sua dentatura pronta a sbranare qualche preda. Lo zoo ha chiesto a tutta la Danimarca, e chissà magari arriveranno anche offerte da fuori, di portare lì quegli animali domestici che “per varie ragioni devono essere rimossi”. C’è pure un elenco di specie preferite. Dai polli fino ai conigli passando per i porcellini d’India. Ammessi pure i cavalli, meglio i pony non più alti di 147 centimetri al garrese. E no, non temete: i vostri animaletti, destinati a finire tra le fauci di qualche coccodrillo o di un leone, non saranno trattati male ma saranno assunti in custodia da “personale specializzato” e “trattati con delicatezza”. Prima di diventare cibo.

Le ragioni green e le reazioni social

Lo zoo ha spiegato alla Danimarca che la scelta non è un mero escamotage per risparmiare ma, più semplicemente, rientra nelle “responsabilità” di chi deve rispettare la natura degli animali custoditi e ricreare, più fedelmente possibile, le catene alimentari. Insomma, con buona pace degli attivisti che già sono scesi in campo, non si può pretendere di nutrire predatori con surrogati di chissà quale provenienza, magari certificati per una dieta vegana. Dall’altro lato della barricata c’è chi la ritiene una sorta di buona azione. Non andranno sprecati gli animali da compagnia “mentre se ne vanno”. Il dibattito è aperto. Chissà verso quali frontiere ci porterà.


Torna alle notizie in home