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Ambiente

Intervista al senatore della Lega, Manfredi Potenti, tra giustizia, ambiente e tutela degli animali

Il senatore Potenti racconta le sue iniziative su giustizia, tutela animale e ambiente, tra leggi approvate e nuove sfide legislative.

di Anna Tortora -


Il senatore Potenti si è distinto per l’impegno su giustizia, tutela degli animali e politiche ambientali. Relatore della “Legge salva animali”, membro delle Commissioni Giustizia e Ambiente, è protagonista di riforme e iniziative che mirano a rendere l’Italia più responsabile e sostenibile. In questa intervista illustra le leggi approvate, le misure in discussione e le priorità per il futuro.

D. Senatore, nel febbraio 2025 ha presentato il disegno di legge S.1398, che introduce sanzioni accessorie per i reati contro gli animali.
Quali sono le principali novità introdotte da questa proposta e come ritiene possano contribuire a una maggiore tutela degli animali in Italia?
R. “La legge c.d. “salva animali“, il cui esame è partito dalla Camera dei Deputati, è stato un passo di civiltà essenziale. Sono onorato di esserne stato relatore al Senato, anche per il ruolo politico che rivesto come responsabile nazionale del Dipartimento Tutela del Benessere degli animali della Lega. Divenuta Legge italiana (L. nr. 82/2025) questo testo ha inasprito le pene per i reati contro gli animali ed ha introdotto il riconoscimento degli animali quali portatori di diritti e beneficiari di tutela giuridica da parte dell’ordinamento. Le modifiche principali includono pene più severe per maltrattamento, uccisione e combattimenti tra animali, e il divieto assoluto di tenere i cani alla catena. Si potranno applicare misure di prevenzione del Codice Antimafia a chi commette reati contro gli animali. Credo che nel complesso tali norme fungeranno da deterrente sui consociati, responsabilizzando a vedere rispettati gli animali.”

D. In qualità di membro della Commissione Giustizia, ha partecipato alle audizioni sul disegno di legge n. 188 riguardante la geografia giudiziaria.
Qual è la sua posizione riguardo alle modifiche proposte e come valuta l’impatto che queste potrebbero avere sull’efficienza del sistema giudiziario?
R. “Il tema della geografia giudiziaria è a me molto caro, avendo nel mio territorio il circondario del Tribunale di Livorno, il quale ha visto sopravvissuta al taglio delle sezioni distaccate compiuto dai governi Monti e Renzi, la sezione distaccata di Portoferraio, all’Isola d’Elba. Molte potrebbero ancora essere le idee ed i progetti per arricchire la riforma: per esempio, riguardo la Toscana, si parla molto di aprire un tribunale ad Empoli oppure di aprire una sezione distaccata della Corte d’Appello di Firenze a Pisa. Ogni territorio ha formulato richieste che sono frutto di esigenze correttive degli insensati tagli compiuti ma, anche di nuove opportunità di accedere alla giustizia motivate da cambiamenti economici dei territori. Se guardiamo ai grandi tribunali presso i capoluoghi di Regione, giá gravati da numeri elevati, l’aver oltre ciò accorpato numerose sezioni distaccate, ha prodotto loro meno efficienza rispetto al tempo antecedente la riforma.”

D. Nella Commissione Ambiente, ha preso parte alle discussioni sul ciclo dei rifiuti e sugli illeciti ambientali.
Quali misure concrete ritiene necessarie per contrastare le attività illecite in questo settore e migliorare la gestione dei rifiuti in Italia?
R. “Circa i lavori parlamentari in Commissione Ambiente, nella quale siedo come membro supplente del sottosegretario Sen. Alessandro Morelli, questi si intrecciano molto con quelli della commissione bicamerale di inchiesta c.d “Ecoreati” in cui sono il capogruppo del gruppo Lega. I temi ambientali sono una delle questioni al centro del dibattito internazionale. Gli illeciti nascono dalle strategie di risparmio proposte dal sistema economico illegale.
Viviamo in un epoca di esigenze green: raggiungere obiettivi di decarbonizzazione, attuare direttive europee, sul verde pubblico, sull’inquinamento atmosferico ecc..Circa il contrasto agli illeciti, gli impianti di gestione dei rifiuti ed il recupero della materia da questi ultimi, può aiutare a ridurre l’inquinamento, se il ciclo è economicamente vantaggioso e gestito correttamente. I termovalorizzatori sono anch’essi utili, specie se confrontati con le discariche e con i problemi che hanno generato anche nel “post mortem”. I moderni termovalorizzatori emettono praticamente zero inquinanti rispetto a quelli obsoleti. Esistono filtri a carbonato prodotti proprio nel mio comune di Rosignano Marittimo da Solvay Italia che permettono di abbattere i fumi e recuperare, riutilizzandole, le ceneri.
Tuttavia, sono impianti che richiedono attenzione nella gestione del loro ciclo vitale.”

D. Ha recentemente presentato il disegno di legge S.724, che riguarda la promozione della cultura e dell’ambiente.
Può illustrarci le principali disposizioni di questa proposta e come intende favorire un equilibrio tra sviluppo culturale e sostenibilità ambientale?
R. “il Disegno di legge AS 724 si compone di un articolo che consiste nella soppressione del divieto di intervento dell’ingegnere nella esecuzione delle sole opere su immobili ritenuti di rilevante carattere artistico. L’attuale riserva in favore degli architetti non appare più storicamente giustificata in virtù della mutata formazione universitaria e professionale. Si lascerebbe in essere la sola riserva sugli edifici contemplati
dalla legge 20 giugno 1909, n. 364, di particolare pregio storico artistico. Si tratta di una proposta che è volta a riconoscere le sempre maggiori cognizioni ingegneristiche richieste per interventi su edifici storici, in specie per questioni strutturali e impiantistiche di efficientamento sul piano del ripristino.”

D. Guardando al futuro, quali sono le sue priorità legislative per il prossimo anno e come intende contribuire al miglioramento delle politiche ambientali e culturali in Italia?
R. “Circa le molte idee che ho desiderio di poter coltivare c’e’ sicuramente un ulteriore miglioramento della normativa in materia di animali ed in ordine alle condotte maltrattanti. Istituire un percorso trattamentale obbligatorio per soggetti autori di reati gravi, unito al divieto, quale pena accessoria, di detenere animali. Sempre sulla materia ambientale sarebbe opportuna la pubblicazione della sentenza di condanna per stimolare nel soggetto autore delle condotte una necessaria riflessione penitenziale da giustificarsi ad una intera comunità.”

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