Mattarella: “Investire nel futuro delle periferie”
L'invito del Capo dello Stato, Piantedosi: "Fin dall'inizio il governo ha agito con determinazione". L'impegno di Fontana
In occasione della Giornata nazionale delle periferie, si alza la voce del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il monito del Capo dello Stato alle istituzioni affinché si sani il divario che c’è tra centro e, appunto, periferie. Uno iato che rischia di diventare un problema non più soltanto politico ma economico, sociale e culturale. La sfida, epocale, del risanamento – utilizzando una parola in auge nel secolo scorso – passa attraverso un intervento profondo che non può che essere multitematico e approfondito. Ed è per questo che, insieme a quello di Mattarella, arriva anche il messaggio del ministro degli Interni Matteo Piantedosi che sottolinea l’importanza del modello Caivano per affrontare una tematica di scottante attualità, una sfida, l’ennesima, per tenere unito un Paese sempre più lacerato dai divari.
Il messaggio di Mattarella
Nel suo messaggio, il capo dello Stato fissa una premessa: “Il Parlamento della Repubblica ha proclamato il 24 giugno Giornata nazionale delle periferie urbane per mantenere viva l’attenzione sulle condizioni di inclusività, sostenibilità e sicurezza di queste aree e per promuoverne lo sviluppo economico, sociale e culturale. L’articolazione e la qualità degli insediamenti nei territori della Repubblica sono parte delle sfide che occorre affrontare per uno sviluppo equo ed equilibrato delle opportunità offerte alla popolazione”. Detto ciò, Mattarella analizza lo stato dell’arte senza celarsi nessun elemento di realtà: “In alcune aree del nostro Paese, le periferie urbane sono veicoli di disuguaglianze ed emarginazione, non luoghi dove prevale un senso diffuso di abbandono e sfiducia, dove spesso le istituzioni appaiono lontane, con il rischio di acuire le fratture sociali, di vedere crescere l’illegalità, ostacolando così la crescita personale e collettiva delle persone, dissipando il futuro di bambini e giovani che vivono in questi contesti e, con essi, il futuro dell’Italia”. Una fotografia reale, e bruciante. Ma un elemento di speranza c’è: “Le periferie hanno dimostrato, al contrario, di essere luoghi di resilienza, creatività, laboratori di innovazione sociale, veri e propri patrimoni di energie da valorizzare, terreni dove si gioca anche la capacità di integrazione dei nuovi italiani”. Il Presidente, dunque, crede che sia il caso ripartire da qui: “Progetti di partecipazione, servizi sociali adeguati, azioni di rigenerazione urbana centrate sulle caratteristiche dei luoghi, recupero di spazi abbandonati, riscoperta delle eredità culturali e artistiche locali, percorsi educativi: sono azioni che restituiscono senso di appartenenza, costruiscono reti di incontro e favoriscono forme di cittadinanza attiva. Sovente le periferie delle città sono le parti più dinamiche e vive del tessuto urbano”. L’invito è chiaro: “Investire sul loro futuro, dare voce a chi le abita, è azione lungimirante -conclude Mattarella a proposito delle periferie- e parte della attuazione dei principi costituzionali”.
Il bilancio di Piantedosi
L’integrazione delle periferie è una priorità per il Viminale e il ministro Matteo Piantedosi lo ribadisce nel messaggio per la Giornata nazionale delle Periferie: “Le periferie non sono solo aree geografiche delle nostre città, ma luoghi in cui si concentra una parte importante della vita sociale del Paese. Sono territori che esprimono identità, energie e bisogni spesso rimasti inascoltati. Intervenire sul piano urbanistico, sociale e culturale significa restituire dignità e prospettive a comunità che meritano attenzione e presenza concreta dello Stato”. Quindi il titolare del Viminale ha rivendicato: “Fin dall’inizio di questa legislatura, il Governo ha dimostrato di voler agire con determinazione su questi temi. I decreti Caivano e Caivano bis rappresentano misure operative che testimoniano la volontà di affrontare in modo strutturale il disagio e la criminalità in aree troppo a lungo trascurate. Giornate come questa sono un momento utile per ribadire l’impegno e fare il punto sugli strumenti messi in campo”.
L’impegno di Fontana
Il Presidente della Camera dei Deputati Lorenzo Fontana si è assunto l’impegno a fare di più proprio per colmare il gap e sanare l’ingiustizia che vivono le periferie: “La Giornata nazionale delle periferie urbane, istituita dal Parlamento e celebrata oggi per la prima volta, richiama un impegno che coinvolge tutti e che deve essere costante: allargare l’attenzione dal centro alle periferie“. E ciò perché, come ripete Fontana: “Nessuna parte del Paese può restare ai margini: tutto il territorio deve concorrere allo sviluppo sociale ed economico. Migliorare le condizioni di vita, rafforzare le relazioni e il benessere delle persone sono elementi imprescindibili nelle priorità che orientano le scelte pubbliche”. Per la terza carica dello Stato: “Investire nelle periferie vuol dire promuovere coesione, prevenire l’emarginazione e costruire un futuro più giusto e sicuro per tutti”.
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