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Meloni blinda Santanché e corregge La Russa

di Adolfo Spezzaferro -


Giorgia Meloni al suo primo vertice Nato in qualità di presidente del Consiglio sottolinea il ruolo dell’Italia negli adattamenti in corso dell’Alleanza atlantica come confermato dagli importanti contributi nel fianco orientale e nel Mediterraneo, ma le parole che più hanno fatto eco sono quelle sul caso La Russa e sulla Santanché. La premier in effetti ha preso le distanze dal presidente del Senato per come è intervenuto nella vicenda giudiziaria che riguarda uno dei suoi figli. Mentre ha in qualche modo blindato il ministro per il Turismo.

Nella conferenza stampa al termine della sua partecipazione al summit a Vilnius, la Meloni afferma di aver rivendicato il ruolo dell’Italia “nell’Alleanza e l’attenzione che va data al fianco orientale ma chiesto anche maggiore attenzione al fianco sud”. “La Nato ha preso decisioni importanti e lavorando insieme e anche l’Italia è soddisfatta di tale esito – spiega la premier, sottolineando che “siamo riusciti a far capire i nostri punti di vista non solo come interesse nazionale, ma nell’interesse dell’alleanza”.

Il percorso di pace per il Donbass

Per la Meloni “la guerra in Ucraina ha avuto pesanti ripercussioni su tutti i Paesi in via di sviluppo, come per esempio l’Africa. “L’Africa è uno dei quadranti in cui si vedono ogni giorno le conseguenze del conflitto ucraino, creano elementi di instabilità”, precisa la premier, secondo cui “questo si ripercuote anche da noi, in Europa, perché siamo i vicini più prossimi”. “Senza adeguate garanzie di sicurezza per l’Ucraina – aggiunge – sarà molto difficile arrivare alla pace. “La Nato continua a lavorare per favorire le condizioni per un processo negoziale che porti a una pace giusta in Ucraina”, ha detto Meloni, soprattutto laddove “la Russia ha molto spesso violato i patti che aveva sottoscritto”.

L’Italia e la ricostruzione dell’Ucraina

“L’Italia il prossimo anno ospiterà il G7 e sarà un’occasione in cui giocherà un ruolo di primo piano sul tema della ricostruzione dell’Ucraina”, annuncia la Meloni. “Lo avete visto con le conferenze organizzate dal governo italiano. Lavorare sulla ricostruzione dell’Ucraina vuol dire scommettere sul futuro dell’Ucraina”, afferma. “Passi in avanti importanti per il futuro accesso dell’Ucraina nella Nato. È stato snellito il percorso di adesione, pur ribadendo che l’Ucraina entrerà nella Nato quando le condizioni lo permetteranno – chiarisce la premier, sottolineando che “al margine del vertice Nato avrò incontri bilaterali. Ho incontrato Erdogan con cui abbiamo parlato di Mediterraneo, energia, migrazione e pace. Ho parlato con Sunak, con Biden che mi ha invitato alla Casa Bianca il prossimo 27 luglio”.

Meloni e il caso La Russa

La Meloni poi ha parlato anche della riforma della giustizia e delle polemiche sollevate su alcuni casi che riguardano la maggioranza. A proposito dell’intervento del presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha commentato le vicende di cronaca che vedono coinvolto il figlio Leonardo, la premier taglia corto: “Comprendo da madre la sofferenza del presidente del Senato anche se non sarei intervenuta nel merito della vicenda. Tendo a solidarizzare per natura con una ragazza che denuncia e non mi pongo il problema dei tempi”.

Meloni e il caso Santanché

La Meloni poi ha commentato la vicenda Santanché, precisando che si tratta di una questione “extrapolitica”, che “non riguarda la sua attività di ministro che sta facendo molto bene”. “E’ una questione molto complessa, va vista nel merito quando il merito sarà completamente conosciuto, ma credo che questo competa alle aule dei tribunali e non alle trasmissioni tv. L’anomalia è che al ministro non viene notificata l’indagine, ma viene notificata a un quotidiano il giorno stesso in cui lei va in Aula per l’informativa. Io segnalo un problema di procedura”, fa presente la premier. Sempre sul fronte delle beghe giudiziarie della maggioranza, a proposito del caso Delmastro, “credo che il giudice non dovrebbe sostituirsi al mm formulando l’imputazione quando il pm non intende esercitare l’azione penale. Lo dico – spiega la Meloni – perché credo che questo sia il senso delle dichiarazioni del ministero della Giustizia”.

Il capitolo Pnrr

Infine, il capitolo Pnrr: “Ho parlato con von der Leyen. La Commissione ha dichiarato che il lavoro col governo va avanti e sta dando frutti. Vedo molto più allarmismo sul fronte italiano che in Ue. Non so questa polemica dell’opposizione quanto aiuti. Bisogna ricordare che lavoriamo su un piano che non abbiamo scritto noi. Stiamo facendo il nostro meglio e ci piacerebbe vedere qualcuno dare una mano al posto di fare allarmismo”, conclude.


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