Esteri

Missili russi su Dnipro, Ternopil, Kharkiv, Kiev e Leopoli. Bombe ucraine su Belgorod

di Ernesto Ferrante -


Nuove ondate di attacchi aerei russi sull’Ucraina. I bombardieri Su-35 hanno preso di mira le zone di Dnipro, Ternopil, Kharkiv, Kiev e Leopoli. I funzionari ucraini hanno riferito che un missile è stato rilevato sopra l’oblast di Sumy e si dirigeva verso quello di Poltava. Altri erano diretti verso la capitale dalla direzione sud.

I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato un missile ucraino S-200 sulla regione di Belgorod. Lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, precisando che “l’8 gennaio è stato sventato un tentativo di attacco terroristico da parte del regime di Kiev contro strutture sul territorio della Federazione Russa con l’uso di missili di difesa aerea S-200 equipaggiati per colpire obiettivi terrestri”.

“I mezzi della difesa aerea in servizio hanno intercettato il missile ucraino sul territorio della regione di Belgorod”, ha aggiunto il ministero retto da Sergei Shoigu.

Circa 300 persone sono state evacuate dalla cittadina che si trova ad una trentina di chilometri oltre il confine con l’Ucraina, in seguito a una nuova ondata di raid ucraini, che appena una settimana fa hanno provocato la morte di 25 persone. Gli sfollati sono stati trasferiti in centri di accoglienza provvisoria nei distretti di Stary Oskol, Gubkin e Korachansky, ha fatto sapere il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov. “Nelle ultime 24 ore abbiamo ricevuto 1.300 richieste per trasferire i bambini di Belgorod, affinché possano seguire lezioni in altre regioni”, ha spiegato ancora.

Le forze ucraine hanno distrutto un ponte ferroviario costruito dai russi nel villaggio di Hranitne per superare il fiume Kalmius, vicino a Mariupol, che rientrava nel progetto di una linea ferroviaria fra la Russia e la Crimea. Lo ha annunciato Petro Andriushchenko, consigliere del sindaco ucraino della città. “La questione di aprire una linea ferroviaria diretta dalla Russia è ora fuori questione per un bel po’ di tempo”, ha commentato in un post su Telegram ripreso da Ukrainska Pravda.

Nell’operazione sono andati a fuoco anche dei carichi di combustibile, ha continuato Andriushchenko.

L’infrastruttura rientrava in una più ampia rete di collegamento tramite la ferrovia dell’importante centro conteso dalle due parti e quello di Dzhankoi in Crimea con Rostov e Tangarog in Russia. La nuova via serviva per la logistica militare e civile russa nelle zone controllate in Ucraina.

‘”I nostri combattenti hanno dimostrato che gli ucraini, con la loro straordinaria forza, possono guidare la storia nella giusta direzione. Senza persone come i nostri eroi e senza il coraggio del popolo ucraino, l’Ucraina non avrebbe resistito”, ha scritto in un tweet il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo un’altra notte difficile, durante la quale hanno perso la vita quattro civili.

La Russia ha ripristinato lo Smersh, un’unità di controspionaggio istituita dal leader sovietico Josip Stalin, attiva fra il 1941 e il 1946, il cui nome significa “morte alle spie”. Lo evidenzia il bollettino dell’intelligence militare britannica, secondo cui si tratta di un altro esempio di come il Cremlino cerchi di inserire il conflitto “nello spirito della seconda guerra mondiale”, facendo leva “sulle presunte infiltrazioni da parte di minacce esterne”.

Per gli inglesi non è chiaro se il nome Smersh indichi “nuove sostanziali capacità o ruoli per il controspionaggio russo” o sia solo un’operazione di cambiamento di etichetta. “Tuttavia fornisce un nuovo esempio di come le autorità russe stiano coscientemente calando il conflitto russo ucraino nello spirito della Seconda guerra mondiale e del loro focus su supposte infiltrazioni nel paese di minacce esterne”.

Il canale Telegram ucraino ZeRada ha parlato del recente cambiamento di tattica da parte dall’esercito russo. Pokrovsk, Kurakhovo e dintorni, Selidovo e Mirnogradskaya, nella regione di Donetsk, sono soggette a frequenti bombardamenti sulle retrovie nemiche. Invece di combattere contro posizioni fortificate, gli uomini di Putin infliggono perdite a chi è dietro, per arrivare ad una sconfitta strategica di chi è in posizione più avanzata.

Sul canale si legge testualmente: “Questo è un brutto segno. L’Ucraina, con l’attuale livello di sostegno da parte dei suoi partner, non è pronta per una guerra del genere. Rimarremo semplicemente senza soldati. Il congelamento/pace/tregua (chiamatelo come volete) sarebbe molto più vantaggioso per l’Ucraina e il popolo ucraino. Ma, ahimè, non per Zelensky. Ora abbiamo bisogno della pace non perché sia l’opzione più accettabile, ma perché è ormai l’unica opzione per la sopravvivenza. Non c’è più alternativa”.


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