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“Le rimesse dei Money Farm saranno computate nell’Isee”

Arriva l'emendamento alla manovra di Fdi destinato a incidere (anche) sul welfare: "Così riequilibriamo i servizi a domanda individuale per gli italiani"

di Cristiana Flaminio -


Le rimesse ai Money Farm finiranno nel computo dell’Isee, arriva l’emendamento alla manovra. Targato Fratelli d’Italia. L’iniziativa mira a sanare quello che appare un vulnus. E che riguarda i conti economici per le famiglie. Il tema è, semplicemente, che finora le rimesse venivano conteggiate all’interno dell’indicatore della situazione economica equivalente dando, sostanzialmente, un vantaggio importante a chi ne facesse uso. Perché, chiaramente, gli Isee risultavano più bassi rispetto a quelli presentati dalle famiglie italiane e degli stranieri che si affidano, invece, ai servizi delle banche europee.

In manovra la stretta sui Money Farm nell’Isee

L’annuncio è arrivato dalla senatrice di Fratelli d’Italia Francesca Tubetti, segretario della Commissione finanze a Palazzo Madama. Che ha parlato di un successo da celebrare. “Oggi festeggiamo un grande successo. Con l’ok a un mio emendamento alla manovra, verrà approvata una misura a cui abbiamo lavorato per più di un anno e che sarà effettiva con il voto finale in aula della legge di bilancio”. Riconducendo le rimesse Money Farm all’Isee, afferma Tubetti, “segniamo il punto di svolta, la virata da cui partire per riequilibrare i servizi a domanda individuale per i cittadini italiani”.

Le ragioni dell’emendamento

Tubetti ha quindi ripercorso le ragioni dell’iniziativa: “Arriva a compimento un percorso con il quale si intende includere le rimesse in denaro non accompagnato, i cosiddetti Money Transfer, nella componente patrimoniale da tenere in considerazione ai fini della determinazione dell’Isee per la concessione di agevolazioni fiscali e benefici assistenziali”. La situazione attuale prevede uno squilibrio: “Al momento, infatti, dette componenti non sono valutate ai fini Isee e, pertanto, viene a crearsi una situazione di disuguaglianza tra cittadini che ricorrono a tali pratiche e quelli che conservano i loro risparmi nelle banche Europee”, sottolinea Tubetti.

Quanto valgono le rimesse

La senatrice di Fratelli d’Italia sa di mettere l’attenzione su un vero e proprio tesoro. E citando i dati di Palazzo Koch, snocciola numeri e cifre: “I dati della Banca d’Italia riguardo le rimesse dei lavoratori verso l’estero attestano che nel 2023 sono usciti dall’Italia, attraverso i ‘Money Transfer’, circa 8 miliardi, una cifra considerevole che a mio parere non può essere trascurata”. A maggior ragione se finisce fuori dai radar, condizionando la concessione di benefici e sostegni di welfare a chi ne avrebbe, magari, più bisogno. Ma che, invece di mandare i soldi fuori dal Paese, li tiene qui. Un paradosso che l’emendamento intende sanare.


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