Esteri

Myanmar, la grazia ad Aung San Suu Kyi. Esulta Tajani

di Giovanni Vasso -

MANIFESTAZIONE CONTRO IL GOLPE IN MYANMAR PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DEI DISSIDENTI POLITICI PROTESTA COMUNITA' BIRMANA BIRMANE SUORA SUORE CARTELLO AUNG SAN SUU KYI


Il governo del Myanmar ha deciso di dare la grazia, ma solo in parte, Aung San Suu Kyi, l’ex leader del Paese deposta dal golpe dei militari del 2021 e da allora detenuta in carcere. La giunta militare ha deciso di cassare cinque delle diciannove condanne a carico di Aung San Suu Kyi e, pertanto, lascerà il carcere e sconterà il resto della pena al regime degli arresti domiciliari. La decisione del Myanmar di dar la grazia, per quanto parziale, ad Aung San Suu Kyi è stata resa pubblica dalla tv di Stato birmana. La decisione è arrivata nel quadro di un’amnistia generale decretata dal governo a favore di 7mila prigionieri e in onore e occasione della ricorrenza religiosa della Quaresima buddista.

La grazia ad Aung San Suu Kyi ha sollevato reazioni di sollievo nel mondo occidentale. E anche in Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha commentato su Twitter: “La grazia a San Suu Kyi è il più bel finale dopo anni di battaglie per la sua libertà. Ricordo ancora il nostro incontro 10 anni fa in Myanmar, donna coraggiosa e autorevole da sempre in prima linea per la salvaguardia della democrazia e dei diritti umani”.

La ex leader democratica del Myanmar era uscita di prigione nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Così come ha riportato l’Afp citando un funzionario della Nld, la Lega nazionale per la democrazia, partito leale alla stessa San Suu Kyi. La posizione e la liberazione della donna era stata perorata da diversi governi, non soltanto occidentali. La scelta della giunta militare appare un compromesso che salva le ragioni di tutti. Da un lato, quelle di chi ne chiedeva la liberazione, sollevato dalla scarcerazione dell’ex leader. Dall’altro quelle del governo che comunque trattiere Aung San Suu Kyi ai domiciliari. Intanto la possibilità di nuove elezioni nel Paese slitta ancora una volta.


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