Cronaca

Napoli: le coltellate del marito, reagisce e lo uccide

Il grave fatto di sangue nel cuore del centro storico del capoluogo campano

di Giorgio Brescia -


Tragedia familiare la scorsa notte, intorno alle 2:30, in un’abitazione di via Sant’Arcangelo a Baiano, nel cuore del centro storico di Napoli, si è consumato un gravissimo episodio di sangue. Un episodio di abituale violenza domestica di un uomo ai danni di una donna che si è però ribaltato negli effetti finali. Una donna di 31 anni è stata accoltellata dal marito di 59 anni nel corso di una violenta lite. La donna, per difendersi dall’aggressione, ha afferrato un coltello e lo ha colpito a sua volta, uccidendolo. Questa la prima ricostruzione dell’accaduto.

Sangue ai Decumani di Napoli

Gli agenti delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato Decumani sono intervenuti sul posto dopo la telefonata della stessa donna, che ha segnalato l’accaduto. Nell’appartamento è stato rinvenuto il corpo senza vita di Ciro Rapuano, 59 anni, mentre la donna, ferita, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Vecchio Pellegrini. Fortunatamente, le sue condizioni non sono ritenute critiche e non è in pericolo di vita.

Violenza domestica

L’episodio sembra aver avuto una dinamica di violenza domestica, con la lite degenerata in aggressione: prima quella dell’uomo verso la moglie, poi la reazione della donna nei suoi confronti. La donna ha raccontato di essere stata accoltellata dal marito e di aver reagito per difendersi, ma gli investigatori e la Procura della Repubblica di Napoli stanno ora valutando la sua versione dei fatti per ricostruire esattamente quanto accaduto. Sono in corso le indagini da parte della Polizia di Stato, con la presenza anche della Squadra Mobile e degli agenti della Scientifica di Napoli per tutti i rilievi tecnici sul posto.

La figlia presente ai fatti

Secondo alcune iniziali notizie, anche la figlia della coppia avrebbe assistito alla scena, aggiungendo ulteriore drammaticità alla vicenda. La posizione della donna è al vaglio dell’autorità giudiziaria, che dovrà chiarire la natura dell’evento tra legittima difesa e omicidio.


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