Esteri

Niente mimose a Gaza. Il calvario delle donne palestinesi. Abbas plaude a Biden

di Ernesto Ferrante -


In occasione della Giornata della Donna, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha voluto ricordare su X la difficile situazione di quelle palestinesi a Gaza. Per ogni giorno di guerra, ne vengono uccise in media 63.

L’Onu teme le ripercussioni “della minacciata offensiva militare di Israele a Rafah, dove 1,5 milioni di persone sono sfollate in condizioni deplorevoli e disumane”. “Qualsiasi assalto di terra a Rafah comporterebbe grandi perdite di vite umane e aumenterebbe il rischio di ulteriori crimini atroci”, ha avvertito Jeremy Laurence, portavoce dell’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. “Non si deve permettere che questo accada”, ha aggiunto Laurence.

Gli incontri in Egitto non hanno dato i frutti sperati. La conferma indiretta è arrivata da Hamas. “Il fallimento dei negoziati al Cairo non significa necessariamente la fine delle trattative” con lo Stato ebraico, ha commentato Mohamed Nazzal ad Al Jazeera, paventando la possibilità di una nuova sessione di riunioni 48 ore prima dell’inizio di Ramadan, data entro la quale il presidente americano Joe Biden aveva espresso la speranza di raggiungere un cessate il fuoco a Gaza.

Nazzal sostiene che Israele “non vuole offrire nulla: non vuole un cessate il fuoco permanente, ma solo una tregua temporanea, né il ritorno degli sfollati dal sud al nord della Striscia di Gaza”.

L’emittente ha riferito che la CNN ha confermato l’arrivo del direttore della CIA William Burns in Qatar, in quello che potrebbe essere l’ultimo tentativo di arrivare ad un’intesa.

Un’indagine dell’Idf sulle vittime in attesa di cibo, nell’enclave palestinese la scorsa settimana, ha stabilito che le truppe israeliane non spararono sul convoglio umanitario, ma solo su sospetti terroristi che si erano avvicinati ad esso. Lo scrive Ynet News.

Una tesi respinta con forza dal ministero degli Esteri palestinese, che ha esortato la comunità internazionale a “chiedere una commissione d’inchiesta internazionale indipendente” che faccia luce su quanto accaduto.

Hamas ha parlato apertamente di “farsa”. “Respingiamo i risultati dell’inchiesta fuorviante presentata dal criminale esercito di occupazione sionista, che costituisce una farsa”, ha reagito il movimento di resistenza islamica, incolpando Tel Aviv di cercare di “scagionare i suoi soldati terroristi” dopo “questo crimine orribile”, un “massacro orribile che resterà come prova della criminalità e del nazismo”, “privo di valori umani ed etici”.

Secondo il gruppo, “i palestinesi sono stati oggetto di spari diretti nella parte superiore del corpo con l’intenzione di provocare la morte immediata, fatto evidente dall’esame dei corpi dei martiri”. E ci sarebbero altre prove “che confermano che sono stati sottoposti in modo deliberato a spari da parte di militari e tank”.

Recep Tayyip Erdogan ha accusato i Paesi “che danno lezioni” sui diritti umani di essere ‘spariti’ di fronte alle “politiche di genocidio di Israele”. Il leader turco è intervenuto a Istanbul, congratulandosi “con le donne della Turchia e del mondo intero” in occasione della Giornata internazionale della donna. E nel suo discorso, con un riferimento alle operazioni militari israeliane, ha detto: “Avete visto quelli che danno sempre lezioni al resto dell’umanità sui diritti e sulle leggi prendere misure contro le politiche di genocidio di Israele?”.

La Commissione Europea, la Germania, la Grecia, l’Italia, l’Olanda, la Repubblica di Cipro, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito e gli Stati Uniti hanno manifestato l’intento “di aprire un corridoio marittimo per consegnare una quantità maggiore, così necessaria, di aiuti umanitari via mare”. E’ quanto si legge in un documento congiunto, diffuso dalla Casa Bianca, in cui si sottolinea che queste nazioni intendono lavorare in coordinamento con la coordinatrice dell’Onu per Gaza, Sigrid Kaag, che “ha responsabilità di facilitare, coordinare, monitorare e verificare il flusso degli aiuti a Gaza”. Nella nota si sottolinea l’importanza della “leadership di Cipro nell’istituire l’Iniziativa Amalthea Initiative, per l’invio sicuro di aiuti da Cipro a Gaza via mare”.

Almeno cinque persone sono morte, schiacciate dopo essere state colpite dai pacchi di generi alimentari via aerea a Gaza. Un paracadute utilizzato per lanciarli non si è aperto, facendo cadere gli scatoloni sulla gente che si stava radunando in gran numero per prenderli.

“Questa è la tragedia che le persone stanno vivendo nel nord di Gaza. Non solo si confrontano con la mancanza di cibo e forniture mediche, ma mentre aspettano i pacchi di cibo vengono presi di mira dall’esercito israeliano o uccisi da un paracadute non funzionante”, ha affermato un corrispondente di Al Jazeera.

“Soddisfazione” e “apprezzamento” arrivano dal leader palestinese Mahmoud Abbas, dopo il discorso sullo Stato dell’Unione di Joe Biden. Nel comunicato della presidenza palestinese, viene evidenziato come le dichiarazioni del presidente americano siano in linea con la “verità”. Il capo della Casa Bianca ha tra l’altro ripetuto che la soluzione dei due Stati è l’unica che “garantisca la sicurezza e la democrazia a Israele” e “ai palestinesi la possibilità di vivere in pace e dignità”.


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