Attualità

Ok alle mozioni contro Hamas: le quattro guerre che dividono il Parlamento

di Eleonora Ciaffoloni -

PARLAMENTO CAMERA DEI DEPUTATI MONTECITORIO AULA


Fumata nera, nessuna mozione bipartisan contro Hamas, ma quattro mozioni. Un testo unanime tra maggioranza e opposizione non ha trovato luce, impantanandosi, in particolar modo, sulle questioni relative alla proporzionalità nella risposta di Israele all’aggressione subita. Il compromesso non raggiunto era stato preannunciato già nel primo pomeriggio dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che aveva riferito alle Camere sulla situazione in Medio Oriente, facendo intendere la presenza di alcune difficoltà tra i capigruppo. Eppure, tutti – almeno a parole – sembravano essere concordi nel voler sottoscrivere un documento unitario per tutto il Parlamento. Ma il patto con la maggioranza è stato rotto dalle posizioni diverse delle opposizioni, che anche loro in modo usualmente non unitario, si sono spaccate. E la sinistra si è divisa in tre fazioni distanti tra loro: la prima quella formata da Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra, la seconda quella costituita da +Europa e infine, ancora più distante, l’ultima di Azione e Italia Viva.

L’inghippo, a detta del capogruppo dem Francesco Boccia, è stato quello della presentazione di un proprio testo di risoluzione da parte del governo che “ci ha comunicato di aver predisposto” ma che “non conosciamo”. Allora, spiega Boccia “abbiamo deciso di predisporre una nostra risoluzione”. Un allontanamento però era stato già annusato ieri mattina con il paletto messo da Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra che aveva dichiarato di sottoscrivere la risoluzione se ci fosse stata presentata soltanto “la condanna dell’atto terroristico”, senza entrare nei dettagli dell’azione militare di Israele. Ulteriori paletti sono stati poi piantati da Matteo Richetti di Azione e Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova di +Europa che hanno fatto appello alle altre forze parlamentari affinché fosse espressa all’unanimità nelle due camere “Una condanna senza esitazioni”. E così dopo la risoluzione della maggioranza (unita) sono arrivate le altre tre mozioni della sinistra, tutte diverse ma tutte votate e approvate con parere favorevole del governo, tranne la tranne la quinta premessa della risoluzione giallorossa che sottolineava come il processo di pace Israelo-palestinese “sia stato ostacolato tanto da azioni unilaterali intraprese da Hamas quanto dall’allargamento degli insediamenti da parte del governo israeliano”.

La mozione della maggioranza, che è stata approvata con 299 sì, impegna il governo ad “evitare che arrivino fondi ad Hamas – attraverso canali istituzionali, organizzazioni internazionali o privati – che siano utilizzati per finanziare attacchi terroristici e incitare all’odio verso Israele”. Il testo, che chiede un impegno dell’esecutivo anche a “sviluppare un’azione diplomatica con i principali partner e attori regionali, per evitare l’escalation del conflitto”, era firmato dai capigruppo Foti, Barelli, Molinari, Lupi.


Torna alle notizie in home