Roma in festa per l’Immacolata: Leone XIV invoca speranza e riconciliazione ai piedi della Vergine
Omaggio all’immacolata in una Roma natalizia
Come da tradizione, in una Roma già avvolta dall’atmosfera natalizia, ricolma di fedeli e di turisti (sembrerebbe ne siano accorsi circa trentamila per assistere al primo omaggio di Prevost a Maria) in virtù del Giubileo della speranza il Papa, come di consueto per ogni 8 dicembre, si è recato in Piazza di Spagna per il formale atto di devozione alla statua della Vergine Maria nella Solennità dell’Immacolata Concezione.
Tale festività, come è noto, fu istituita nel lontano 8 dicembre del 1854 da parte del pontefice Pio IX (l’ultimo Papa Re seppellito nella cripta della Chiesa del Verano) con la bolla “Ineffabilis Deus”, la quale afferma che la Vergine Maria fu preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Pertanto, in una cornice gioiosa e partecipata, al centro della piazza, davanti alla statua adornata da corone di fiori, composizioni, fogli con dediche e preghiere, Leone XIV è arrivato poco prima delle ore 16 in Piazza Mignanelli, e indossata la stola liturgica, sistematosi lo zucchetto e poi alzato il capo verso l’estremità del monumento, con la sagoma della Vergine erge la preghiera nel cielo di questa giornata particolare e soleggiata.
La preghiera del Papa e il simbolo mariano della città
Sul braccio destro della statua il vento muove la ghirlanda di fiori posta, come previsto, all’alba dal caporeparto più anziano in servizio presso il Comando di Roma dei Vigili del Fuoco. La voce del Santo Padre, dopo il segno della croce, risuona dagli altoparlanti nel centro storico della Capitale: Vergine Immacolata, Madre, Ave, o Maria! Rallegrati, piena di grazia, di quella grazia che, come luce gentile, rende radiosi coloro su cui riverbera la presenza diDio. Successivamente, il Pontefice ha pregato perché “fiorisca la speranza giubilare a Roma e in ogni angolo della terra” ed esprime l’augurio che dopo le Porte Sante aperte per il Giubileo, si aprano altre porte “di case” e di “oasi di pace in cui rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione”.
Come da rituale anche Leone XIV, alzando lo sguardo verso la statua della Immacolata, imponente con i suoi 27 metri di altezza, con l’assistenza e il supporto di due gentiluomini di Sua Santità – ha deposto una corona di rose bianche e, al contempo, ha posto ai piedi della Madonna le speranze per questa “umanità provata, talvolta schiacciata”.
La tradizione papale e il significato universale della festa
Non possono non riecheggiare, vista la solennità della giornata, le parole del Santo Padre: “Rifiorisca la dignità, si educhi alla non violenza, si impari l’arte della riconciliazione”. Leone XIV prosegue quindi la tradizione avviata da Giovanni XXIII nel 1958, e mai interrotta neanche durante gli anni della pandemia di Covid-19, quando Papa Francesco volle ugualmente compiere “privatamente”, al mattino presto, l’atto di venerazione al monumento mariano realizzato dall’architetto Luigi Poletti e dallo scultore Giuseppe Obici in onore del dogma dell’Immacolata Concezione. La festa dell’Immacolata Concezione è una delle feste mariane più importanti nel calendario liturgico della Chiesa cattolica, celebrata, partecipata e venerata in tutto il mondo. Basti pensare, ad esempio, che per decreto reale è designata come il giorno in onore della patrona del Portogallo. Inoltre è celebrata dalla Chiesa cattolica e da alcune denominazioni cristiane protestanti.
Origini storiche e dottrina dell’Immacolata
La festa fu solennizzata per la prima volta come giorno di precetto il 6 dicembre 1708 con la bolla pontificia Commissi Nobis Divinitus di Papa Clemente XI ed è spesso celebrata con parate, fuochi d’artificio, processioni e invocazioni con richiesta di protezioni. In modo ancora più esteso del dogma, la Chiesa cattolica insegna non solo che la Vergine fu concepita senza il peccato di Adamo ed Eva, ma anche che ella rimase per tutta la vita priva di qualsiasi macchia e di colpa. Quindi, possiamo concludere, così come affermava anche Sant’Agostino: “Maria santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra o per cui salgono gli uomini al cielo”.
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