Esteri

OMBRE DI GUERRA

di Ernesto Ferrante -


Si sbriciola un altro argine alla guerra totale. Vladimir Putin ha ordinato di dare avvio alle procedure per il ritiro formale della Russia dal Trattato sulle forze armate convenzionali in Europa (Cfe) firmato nel 1990 dai Paesi del Patto di Varsavia e dalla Nato. Al vice ministro degli Esteri Sergei Ryabkov è stato affidato il compito di presentare la decisione del Cremlino in Parlamento. Il Cfe è di fatto sospeso dal 2007. Dal 2015 Mosca non ha più partecipato alle riunioni del gruppo di consulenza.
Kiev mette le mani avanti sulla controffensiva. “Non pensate a questa controffensiva come all’ultima, perché non sappiamo cosa ne verrà fuori. Se riusciremo a liberare i nostri territori con questa controffensiva, allora alla fine direte, sì, è stata l’ultima, ma se no, allora significa che dobbiamo prepararci per la prossima controffensiva”, ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista alla Bild.
Kuleba confida molto nell’aiuto militare tedesco: “Per vincere la guerra servono armi, armi e ancora armi. La Germania ne ha molte, e molto dipende dalla Germania. Perché avete un’industria degli armamenti molto sviluppata, con Rheinmetall come una sorta di titano dell’industria degli armamenti in Europa e probabilmente nel mondo. Abbiamo bisogno di munizioni di artiglieria, soprattutto a lungo raggio. Abbiamo bisogno di veicoli corazzati, abbiamo bisogno di sistemi antiaerei, tutto questo è presente in Germania ed è stato fornito dalla Germania. E la Germania può offrire ancora di più”.
Berlino sta avendo un ruolo di primo piano rispetto alle mosse sul campo degli ucraini, come si evince dalle parole di Carsten Breuer, capo delle forze armate tedesche, di rientro da una visita nel Paese di Zelensky: “Non ho visto nessuna stanchezza di guerra, ma una volontà quasi irrefrenabile non solo di portare a termine questo conflitto, ma anche di vincerlo”, ha affermato Breuer. “Nelle ultime settimane, ha spiegato, non sono state soddisfatte le condizioni per un’offensiva su vasta scala”. Riguardo i tempi, è stato evasivo: “La pianificazione è in corso”.
Continuano gli attacchi ucraini nel territorio russo. La scorsa notte, un campo di addestramento militare nella regione di Voronezh è stato preso di mira da due droni. Almeno 14 militari sono rimasti feriti.
“Un drone nemico” è stato abbattuto nella regione di Kursk dalle forze di difesa aerea russe. Lo ha riferito il governatore regionale, Roman Starovoyt, precisando che “i detriti sono caduti sul villaggio di Tolmachevo”.
I servizi speciali russi hanno arrestato “un cittadino ucraino di 31 anni precedentemente condannato che è arrivato nella regione di Zaporizhzhia per svolgere attività di sabotaggio e terrorismo sotto la direzione della direzione principale dell’intelligence del Ministero della difesa dell’Ucraina”.
“Il primo obiettivo del terrorista, ha proseguito l’Fsb, doveva essere il capo del dipartimento di polizia di Kirillovka, Yuri Balabin”.

L’esercito ucraino avrebbe inflitto “enormi perdite” alle forze russe in un contrattacco riuscito vicino a Bakhmut. Lo sostiene Andriy Biletsky, capo della 3a brigata d’assalto dell’Ucraina parlando in un video condiviso su Telegram, nel quale ha precisato che “le unità della 72a brigata della Federazione Russa sono state sconfitte”.

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