Attualità

Ora è legge: anche gli animali hanno diritti e tutele

di Eleonora Ciaffoloni -


Una vera e propria rivoluzione culturale: gli animali non sono più cose. Il Senato ha approvato una legge che segna un cambiamento epocale: i nostri amici a quattro zampe non saranno più considerati dei “beni mobili”, ma esseri senzienti con diritti da tutelare. Questo nuovo quadro giuridico riconosce il valore intrinseco degli animali, capaci di provare sofferenza e introduce norme più severe per chi li maltratta o li abbandona. Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’abbandono degli animali. La legge non solo inasprisce le sanzioni, ma stabilisce che l’abbandono avviene ogni volta che un animale viene lasciato senza cure adeguate o in condizioni di sofferenza, non solo quando è lasciato in strada. Le multe salgono da un minimo di mille euro a un massimo di 10 mila, con pene che prevedono anche il carcere in caso di recidiva. Un colpo decisivo contro un fenomeno che continua a colpire milioni di animali ogni anno. In parallelo, la legge prevede anche sanzioni più severe per i maltrattamenti. Oltre a multe salate, anche pene detentive più dure per chi pratica sevizie sugli animali con reclusione da sei mesi a tre anni per chi compie atti di crudeltà. Questa legge, promossa dalla deputata Michela Vittoria Brambilla, non è solo un passo avanti per il nostro sistema giuridico, ma un segnale forte della crescente consapevolezza della società riguardo al trattamento degli animali. Non si tratta più di “proprietà”, ma di esseri viventi con diritti da rispettare. Con questa riforma l’Italia si allinea con le crescenti richieste di una società che si dimostra più sensibile e rispettosa verso tutti gli esseri viventi.


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