Pagamenti digitali: con il boom 5 ostacoli
"Quando il 66% degli utenti non riesce a pagare come desidera, il problema non è la tecnologia. È come è progettata"
Pagamenti digitali, in Italia il trend cresce ma poi succede che nel 2024 il 48% degli italiani è stato costretto a utilizzare un metodo di pagamento diverso da quello preferito a causa della mancata accettazione, di carenze tecnologiche o di restrizioni operative.
Pagamenti digitali: perché vengono ostacolati
Un rapporto di Nuek, società tecnologica di Minsait (Gruppo Indra) specializzata in infrastrutture di pagamento, intitolato “La digitalizzazione e democratizzazione dei pagamenti al consumo”, legge le principali lacune che ancora ostacolano un’esperienza finanziaria che è realmente universale, sicura e senza impedimenti.
Nel mondo, infatti, il 66% dei consumatori che usano i servizi bancari dichiara di aver affrontato lo stesso tipo di limitazione, segnalando una criticità diffusa ben oltre i confini italiani.
Il problema emerge da oltre 5.200 interviste condotte in Italia, Spagna, Regno Unito, Portogallo, Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Perù, Repubblica Dominicana, Uruguay.
“Quando il 66% degli utenti non riesce a pagare come desidera, il problema non è la tecnologia. È come è progettata”, commenta Javier Rey, ceo di Nuek.
Eppure, in Italia, le carte sono sempre più protagoniste e gli acquisti con carta sono in crescita rispetto ai contanti. L’uso della carta è aumentato di 11 punti percentuali rispetto al 2023 (86% nel 2024 e 75% del 2023), arrivando a superare il contante.
Anche nei pagamenti online le carte sono la modalità di pagamento più usata, con un tasso del 74% (in crescita rispetto al 66% del 2023). Ee si afferma il contactless, usato dal 58% degli utenti italiani.
“Il superamento del contante da parte delle carte, dopo il rallentamento dello scorso anno – dice Roberto Scorzoni di Minsait talia – afferma un paradigma ormai maturo: la digitalizzazione dei pagamenti non è più una frontiera tecnologica, ma una componente strutturale delle abitudini economiche degli italiani, sempre più orientate a soluzioni fluide, sicure e integrate nel quotidiano”.
Pagamenti digitale, la biometria funziona
Una novità, sul tema, è il consolidamento della biometria come standard di autenticazione. Il 63% degli utenti con dispositivi intelligenti utilizza attualmente l’impronta digitale o il riconoscimento facciale per autorizzare i pagamenti.
Questo cambiamento avviene parallelamente all’avanzamento di tecnologie come la tokenizzazione, che sostituisce i dati effettivi della carta con un codice univoco, il token, trasmesso durante la transazione.
Il rapporto rivela anche una diffusa disponibilità ad adottare un’identità digitale unica. In Europa il 60% degli utenti sarebbero disposti a utilizzare un’unica credenziale per pagare, identificarsi ed effettuare transazioni finanziarie o accedere a servizi.
In Italia la percentuale è ancora più alta: il 75% degli intervistati si dichiara molto o abbastanza favorevole all’uso di un’identità digitale unica.
Gli ostacoli
Cinque, le sfide da risolvere. Cinque ostacoli. L’accesso rimane diseguale: disporre di metodi di pagamento digitali non garantisce che possano essere utilizzati in tutti i contesti. La sicurezza è ancora percepita come un ostacolo: sebbene tecnologie come la biometria e la tokenizzazione migliorino già l’esperienza, molti utenti si trovano ancora ad affrontare processi di pagamento lenti o poco intuitivi.
Poi, l’integrazione è carente: i sistemi di pagamento non funzionano sempre allo stesso modo in tutti i Paesi, banche o piattaforme, costringendo gli utenti ad adattarsi. Pagare è sempre più una modalità di identificazione, e questo richiede regole chiare e una tecnologia affidabile. Infine, l’esperienza non è ancora invisibile: l’obiettivo non è più solo pagare contactless, ma in modo fluido, senza ostacoli e interruzioni e senza sforzo.
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