Economia

Il paradosso della bolletta: “Si paga di più col tutelato”

di Giovanni Vasso -

Il presidente di ARERA, Stefano Besseghini, nel corso del Forum Confcommercio presso villa Miani a Roma, 19 aprile 2023. ANSA/CLAUDIO PERI


L’Italia è il Paese del paradosso, anche in bolletta. Adesso si scopre che il prezzo che dovranno pagare i clienti “vulnerabile” è addirittura più alto di quello che, invece, sarà imposto a chi ha deciso di aderire al servizio a tutele graduali. E, chiaramente, insorgono i consumatori. L’Arera, l’autorità di regolamentazione per energia e reti ambientali, ha riferito, alla Camera dei Deputati, sul paradosso che si verificherà presto sul mercato energetico italiano. Il presidente Stefano Besseghini, audito martedì a Montecitorio, ha infatti spiegato: “Le condizioni economiche che verranno praticate a clienti vulnerabili nei servizi di tutela saranno diversi e i prezzi risulteranno maggiori di quelli applicati ai clienti nel servizio a tutele graduali in questo primo triennio”. Non per tutti, però, sarà un aggravio quello di rimanere nella fascia tutelata: “Fanno eccezioni i clienti in stato di bisogno economico, per i quali continua a valere il meccanismo del bonus sociale: nel 2024 il bonus elettricità varrà dai 2018 ai 315 euro a seconda dei componenti della famiglie, e quindi sarà maggiore dello sconto previsto dal sistema delle tutele graduali”. Insomma, grazie a quelle misure che lo Stato si è impegnato a mantenere nonostante la furiosa opposizione della Bce, i meno abbienti riusciranno a ottenere di poter pagare una bolletta meno salata. Tuttavia, resta il paradosso. E c’è da farsi due conti. Anche secondo il presidente Arera Bereghini: “Vale la pena interrogarsi se effettivamente questa sia la configurazione che il legislatore intendeva perseguire, con l’emanazione degli atti normativi, e se valutati positivamente gli esiti della aste a servizio tutele graduali o non sia da considerare anche interventi ulteriori o diversi in relazione ai clienti vulnerabili”.

Il passaggio dal mercato tutelato a quello libero rappresenta una delle tante riforme fortemente volute dall’Unione europea. E intanto il tempo stringe perché tra qualche mese, dal primo luglio in poi, i giochi saranno fatti e i timori diventeranno realtà nelle tasche delle famiglie che, invece di essere tutelate, si ritroveranno a dover scucire di più degli altri. I consumatori alzano la voce e fanno pressing sul governo. Il Codacons, con il presidente Carlo Rienzi, chiede di “sanare il paradosso” per cui “i clienti vulnerabili si ritroveranno a pagare di più rispetto al servizio a tutele graduali, e deve dare adeguata e tempestiva comunicazione agli utenti circa i possibili risparmi in bolletta garantiti dal nuovo meccanismo”. Rienzi ha poi aggiunto: “Il sistema delle aste determinerà vantaggi economici per chi, alla data dell’1 luglio, non avrà ancora scelto un operatore del mercato libero dell’energia, col paradosso però che i clienti vulnerabili che rimarranno nel mercato tutelato si ritroveranno a pagare di più. Un errore che va corretto e in fretta, per evitare danni alle categorie di utenti più fragili, che al contrario necessitano di più tutele”. Gli fa eco Marco Vignola, responsabile Energia dell’Unione nazionale dei consumatori: “È assurdo che i vulnerabili, ossia quelli che il Governo voleva maggiormente tutelare, finiranno per pagare di più di chi, restando fino al 30 giugno 2024 nel mercato tutelato, finirà per passare al Servizio a Tutele Graduali, beneficiando così di uno sconto che ad oggi è pari a 130 euro su base annua, 131,40 per l’esattezza. Un prezzo che non ha al momento eguali sul mercato”. E ancora: “Una situazione paradossale che dimostra comunque come i mercati regolamentati da Arera, come è l’Stg visto che i suoi prezzi dipendono anche da precise regole fissate dall’Authority per le aste, funziona molto meglio ed è molto più vantaggioso di un presunto mercato libero che oggi ha prezzi incredibilmente alti e svantaggiosi”. Vignola conclude: “A questo punto, considerato che i clienti domestici elettrici già passati al mercato libero hanno il diritto di rientrare nel servizio di maggior tutela fino a fine giugno 2024 e che i vulnerabili potrebbero avere la possibilità di fare una voltura intestando la fornitura a un non vulnerabile, suggeriamo ai consumatori, di valutare se non sia il caso, rispettivamente, di rientrare nella tutela o, per i vulnerabili, entrare nell’Stg con la voltura”. Insomma, il paradosso della bolletta fa arrabbiare tutti.


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