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Per Gaza allarme Usa e appello Onu per aiuti da 1,2 miliardi

di Angelo Vitale -


Per Gaza, oltreoceano, le preoccupazioni Usa e il pressing Onu per incentivare gli aiuti. Si fa sempre più crescente la pressione degli Stati Uniti affinché cambi la rotta della guerra di Israele contro Hamas per un’azione di svolta, fino al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza: i funzionari dell’amministrazione del presidente americano Joe Biden mettono in luce la possibilità che Israele rimanga isolato sulla scena politica mondiale. Intanto, l’Onu alza l’asticella delle richieste per gli aiuti ai civili della Striscia.

Secondo la Cnn, per i massimi funzionari dell’amministrazione Biden si fa evidente la possibilità che Israele incontrerà notevoli difficoltà per rovesciare Hamas a Gaza a causa della protesta internazionale e che contemporaneamente si restringono i tempi e i modi di intervento dell’appoggio Usa a questa azione. E si afferma che “particolarmente sconcertanti per Biden e la sua squadra di sicurezza nazionale” sono stati gli attacchi su Jabaliya che hanno accompagnato la presa del controllo da parte dell’Idf di quel centro di comando di Hamas, con molti morti tra i civili. A Biden “questo non è piaciuto affatto”.

Mentre la Nbc cita “funzionari americani” preoccupati per la gestione del conflitto. “Se le cose vanno davvero male, vogliamo essere in grado di far riferimento alle nostre dichiarazioni passate”: così un funzionario che ha spiegato il disagio dell’amministrazione Biden nel riflettere su come aumenti la percezione di azioni di Gerusalemme contro i civili utilizzando “armi americane”.

Intanto, proprio la situazione dei civili al centro del conflitto è sempre più all’attenzione dell’Onu. Lanciato un appello per Gaza e per la Cisgiordania con aiuti d’emergenza arrivando ad una richiesta di 1,2 miliardi di dollari per sostenere i circa 2,7 milioni di civili di quell’area: “Il costo per soddisfare i bisogni di 2,7 milioni di persone – ovvero l’intera popolazione di Gaza e 500mila persone nella Cisgiordania occupata – è stimato a 1,2 miliardi di dollari”, afferma l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA).

Una stima che arriva a quadruplicare quella precedente fatta solo tre settimane fa: “L’appello iniziale, lanciato il 12 ottobre, chiedeva 294 milioni di dollari per sostenere quasi 1,3 milioni di persone. Da allora la situazione è diventata sempre più disperata”.


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