Economia

Petrodollari e campioni, così l’offensiva saudita fa infuriare il calcio italiano

di Giovanni Vasso -

GABRIELE GRAVINA PRESIDENTE FIGC LORENZO CASINI PRESIDENTE DELLA LEGA SERIA A


L’Arabia fa man bassa di campioni a suon di petrodollari, il calcio italiano si ribella. Il presidente della Lega di Serie A, Lorenzo Casini, parla apertamente di “doping finanziario” e chiede a gran voce di applicare il salary cap, il tetto agli ingaggi. Il numero uno della Figc, Gabriele Gravina avverte: “Così salta tutto”.

Gravina ha parlato a margine del consiglio federale della Figc che si è tenuto oggi a Roma. E, ai microfoni di Sport Mediaset, ha lanciato strali alla sostanziale Opa che il governo di Riyad sta lanciando sui tornei continentali. “Il calciomercato che sta portando in Arabia tantissimi calciatori dai campionati europei non è uno spot carino. E il calcio, non essendo escluso dal fenomeno della globalizzazione, è soggetto a tensioni di mercato continue a livello internazionale. Dispiace che si possa seguire solo il flusso di denaro”.

Gravina ha aggiunto: “Si sta perdendo il radicamento al territorio e l’appartenenza ai club. C’è un mercato di soggetti che hanno voglia di veicolare sempre di più gli atleti, sganciandoli da impegni contrattuali a fronte di vantaggi economici. Questo fa saltare gli schemi. Per uno come me che ama la dimensione del mondo diversa da quella economica e che è quella che ci sta dando forza di progettualità in questo periodo è chiaro che questo non è un percorso che condivido, ma purtroppo bisogna tenerne conto”.

Le parole del presidente della Figc seguono, di poche ore, la polemica innescata dal numero uno della Lega di Serie A Lorenzo Casini. Che, a Radio Rai 1, ha tuonato: “Offerte così importanti mostrano interesse verso giocatori, anche della Serie A, che rischiano di portare a una sorta di doping finanziario. Nel caso di club di altri continenti però solo la Fifa può intervenire con delle regole”. Per Casini il problema non è solo italiano ma bensì europeo. “In Europa la Uefa è già intervenuta con una sorta di tetto salariale, ma probabilmente bisognerebbe introdurre un salary cap più sofisticato come quello delle leghe professionistiche americane. L’eurocentrismo che caratterizza non solo il mondo del calcio può portare a visioni miopi, ma certo per ora si tratta di un mercato che si concentra su calciatori ormai avanti nella carriera. Ma questo è un aspetto che va misurato nel tempo”. Il tema è da ricercare anche nella possibilità di una sorta di concorrenza da parte del campionato saudita sui diritti tv. L’area, infatti, è tra quelle che assicurano introiti interessanti all’intero movimento calcistico del Vecchio Continente. La nascita di un torneo che sia competitivo davvero potrebbe infastidire e non poco le leghe europee.


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